TORINO - Il Genoa di Alberto Gilardino dura più di quello di Alexander Blessin: così si spiega la recente svolta del Grifone mettendo in panchina al posto del tedesco il Campione del Mondo 2006, il quale ha raccolto 10 punti in 4 partite e rilanciato per la promozione diretta la squadra che in estate era la prima favorita per la A, ora a -3 dalla Reggina seconda. In sintesi, dove Blessin naufragava, Gila, che stasera sfida in Coppa Italia all’Olimpico la Roma di Mourinho, vince. Il tedesco è arrivato all’esonero perché le sue squadre si sono dimostrate fragili nei secondi tempi delle partite che gli sono state fatali. La sequenza negativa del tedesco inizia il 29 ottobre: Genoa-Brescia 1-1, al vantaggio rossoblù di Jagiello al 31’, ribatte Castana al 94’, col Genoa in 10 dal 77’ (rosso a Badelj). Poi il 7 novembre: il Genoa, in casa della Reggina, va al riposo sull’1-1 (Aramu ha risposto a Canotto), nella ripresa s’impongono i calabresi con la rete di Hernani su rigore. Il 13 novembre c’è Genoa-Como. Rossoblù avanti col gol su rigore di Coda al 17’, pari di Cerri al 67’. Ci si ferma per la sosta e al ritorno in campo, la situazione col tedesco precipita. Il 27 novembre il Genoa si arrende al Perugia, al solito nella ripresa (Olivieri al 74’), il 4 dicembre il patatrac è totale quando il Cittadella passa al Ferraris con una rete di Antonucci al 62’ che fa arrivare all’esonero di Blessin, il popolo rossoblù spera che a conti fatti non risulti tardivo, gli estremi c’erano già tutti dopo la delusione col Como e con la successiva sosta per le Nazionali che avrebbe permesso un cambio in panchina meno affrettato. E invece ad Alberto Gilardino tocca subentrare appena due giorni prima della partita col Sudtirol dell’8 dicembre, con gli altoatesini che arrivano a Marassi imbattuti da 12 partite. E il Gila-Genoa comincia vincendola nella ripresa coi gol di Puscas e Aramu. Non negativi neanche i secondi tempi delle due successive uscite, 0-0 ad Ascoli e vittoria sulla capolista Frosinone, gara sbloccata da Gudmundsson già al 22’. Trionfale invece, la ripresa effettuata il 26 dicembre a Bari, davanti a quasi 50mila spettatori: dopo l’1-1 dell’intervallo (a Puscas aveva risposto Cheddira), il Genoa di Gilardino va a vincere, ancora con Gudmundsson, al 58’. L’ultima vittoria ha dimostrato, una volta per tutte, che col nuovo allenatore il Genoa si è finalmente calato nella categoria e non gioca con quella sufficienza che nei rossoblù s’intravvedeva anche quando Blessin vinceva. Oltre ad avere una squadra che non dura solo per la prima parte della partita. Gilardino per adesso viaggia alla stratosferica media di 2.5 punti a partita, con la quale si va in A in carrozza. Ma attenzione, perché nel girone di ritorno il Frosinone primo e la Reggina seconda possono replicare quanto di buono fatto nell’andata, anche perché con ogni probabilità faranno in questa sessione un mercato importante. Ma il Gila-Genoa, ritrovata l’unità in tutte le sue componenti, ha i mezzi per mettersele entrambe alle spalle.