Cremonese e Stroppa, provateci ancora!

L'allenatore dei grigiorossi, che ha già portato in A Crotone e Monza, guida l'unica big che finora non ha steccato. Per andare in A, dopo la semifinale playoff  e il 4° posto in campionato della scorsa stagione, manca un piccolo passo in avanti
Cremonese e Stroppa, provateci ancora!© TVRG Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani

TORINO - Poco prima dell’inizio del campionato, le agenzie di scommesse consideravano quattro squadre al di sopra di tutte le altre nella bagarre per la promozione diretta. Nell’ordine, Palermo, Sampdoria, Sassuolo e Cremonese. Ebbene, dopo quattro giornate e in vista della ripresa del prossimo fine settimana, si può dire che la Cremonese di Giovanni Stroppa è l’unica big che non ha steccato, trovandos, pur settima in classifica,i a due punti dalla vetta e con la possibilità di andare in testa nel caso sabato, fischio d’inizio alle ore 15, i grigiorossi di Arvedi, papa e papà della Cremonese e di Cremona,  in casa allo Zini battano lo Spezia di D’Angelo, primo assieme a Pisa e Juve Stabia. Sia chiaro, anche la Cremo, come tutte le presunte corazzate della B, sta avendo i suoi problemi, giacché ha perso la metà delle partite giocate e due sconfitte in quattro gare sono un po’ troppe per una squadra che dovrebbe primeggiare, potrebbero rischiare di minare l’autostima del gruppo lombardo. Eppure, così come nella passata stagione, la Cremonese ha forse la maggior compattezza di squadra di tutta la B. E quando le fondamenta sono solide, si può sempre andare lontano, a patto che si mostri quel pizzico d’incisività in più che se trovato, fa la differenza e può esaltare un gruppo che resta fra i più forti e che soprattutto non ha il problema delle altre favorite - Palermo, Sassuolo e Sampdoria - che al momento navigano tutte e tre in acque ben peggiori. E allora bisogna darci dentro, approfittare del momento no che vivono tante dirette concorrenti per provare a prendersi la testa della classifica. Contando anche sul fatto che la squadra non è molto dissimile da quella della passata stagione, tanti si conoscono già e l’assemblaggio è relativo e riguarda sostanzialmente la prima linea, Stroppa, allenatore che ha già portato in A Crotone e Monza, è in sella da quasi un anno, dal 19 settembre 2023, quando prese il posto di Davide Ballardini, risollevò un gruppo che aveva iniziato male la stagione e che aveva “sfiduciato” la guida tecnica. Un anno fa Stroppa ci mise ben poco a guadagnarsi la stima di tutti, e condusse la squadra al 4° posto e alla finale playoff, persa dal Venezia. La maggior incognita che pesa sul futuro grigiorosso è la funzionalità dell’attacco chiamato a fare meglio dell’anno scorso, il reparto che è stato più cambiato, visto che sono partiti Coda (che non era della Cremonese ma in prestito dal Genoa), Tsjadout (ceduto al Frosinone), Falletti (al Bari) e per ultimo Okerereke (appena ceduto ai turchi del Gaziantep, mentre sono arrivati Bonazzoli dalla Salernitana, De Luca dalla Sampdoria, Vandeputte dal Catanzaro, Nasti dal Milan via Bari che si sommano a due preziosi jolly offensivi come Vazquez e Johnsen, fornendo a Stroppa un assortito riparto offensivo che ha bisogno di tempo per essere portato al meglio della condizione e nelle migliori condizioni di utilizzo. Anche perché il nuovo attacco grigiorosso offre diverse varietà di schieramento e Stroppa è un allenatore a cui piace variare dallo spartito dalle consolidate ortodossie calcistiche. Il suo modulo prevalente è il 3-5-2, ma in questa stagione ha provato anche dell’altro. Se gioca con due punte, spesso una delle due è di fatto un trequartista che gioca a fianco alla prima punta (ad esempio Johnsen o Vazquez). Non solo, spesso uno dei “quinti”, è una punta camuffata che fa il guastatore arretrato e diventa, capovolgendo l’azione, il terzo attaccante che magari fa la giocata decisiva. Inoltre, con Stroppa, le mezzali devono essere sempre pronte all’inserimento e dunque nel ruolo possono essere impiegati trequartisti, ali e financo seconde punte. Il risultato che si vorrebbe raggiungere è quello di creare un solido tourbillon offensivo dove, senza mai perdere d’occhio la solidità difensiva, ci sono tanti giocatori d'attacco - più di quanto faccia pensare il 3-5-2, troppo spesso giudicato un modulo speculativo - pronti a dare sia la zampata giusta, sia quando è il momento di inventare l’assist vincente. Tuttavia, prima ancora dell’assetto che si dà a una squadra, conta l’atteggiamento con cui si gioca. E la Cremonese, pur distinguendosi dalle altre presunte grandi, può fare molto di più e arrivare a prendersi la guida del campionato, se riuscirà a fare un piccolo ma grande passo in avanti, rispetto alla comunque già buona passata stagione.

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