TORINO - Ha fatto molto discutere la scelta del Como di affidare la squadra a Cesc Fabregas, liquidando Moreno Longo che era potenzialmente terzo in classifica, dovendo recuperare il derby col Lecco. Dopo tre gare con la stella iberica in panchina, il Como ora è effettivamente terzo, a -5 dalla coppia di testa, Venezia e Parma che oggi sarebbero promosse in A. Di fatto però, la squadra ha lo stesso passo che aveva prima: Fabregas ha messo assieme 7 punti in tre partite, esattamente come aveva fatto Longo nelle sue ultime tre uscite coi lariani, licenziato dopo la vittoria di Ascoli (che costò la panchina anche a Viali nei marchigiani, forse non s’era mai vista una partita che ha prodotto entrambi gli esoneri). Insomma, l’arrivo di Fabregas tutto sommato sta funzionando abbastanza, i rischi che la squadra avesse un “rigetto” dopo un esonero così anomalo, c’erano. Il Como ha spiegato il cambio in panchina con la necessità di dare alla squadra un’impronta più “giochista”. Per arrivare a ciò, probabilmente ci vorrà tempo.
Per ora si vede un Como che, rispetto a Longo, prova a fare un po’ più la partita, e null'altro oltre a un maggior possesso palla, anche se Fabregas un minimo di iniziativa in più, alla squadra la sta dando. Promettente però, il secondo tempo dell’ultima uscita, la vittoria a Bolzano sul Sudtirol, maturata col primo gol in maglia lariana del mediano danese Abilgaard., ex Verona. Dopo una prima frazione desolante per entrambe le squadre, quando nella ripresa il Como ha deciso di vincerla, alzando i giri del motore, la vittoria è puntualmente arrivata. Da qui Fabregas può partire. Tutto sommato, va apprezzato il modo con cui si sta approcciando alla carriera da allenatore, con tanta umiltà, nonostante sia stato uno dei nomi più pesanti del calcio internazionale.