TORINO - Sì, pare proprio che in futuro avremo un altro Cassano a deliziarci. Magari senza il genio assoluto di Fantantonio, ma probabilmente anche senza le sue mattane. Si parla di Claudio Cassano, classe 2003, che nel Cittadella fa lo stesso mestiere che fu del suo discusso omonimo: divertire, divertirsi e metterla dentro. Domenica è arrivato il suo primo gol nel professionismo. Pesantissimo: il Cittadella era sotto in casa col Lecco, passato con Ionita. All’87’ i granata la impattavano con Pittarello e due minuti dopo la vincevano proprio con Cassano, a segno con un astuto colpo di testa che riporta a Cittadella il profumo dei playoff, ai quali da un paio d’anni i tifosi granata non erano più abituati. Finora, il nuovo Cassano ha totalizzato sei presenze, sempre frazioni di partita, per lo più finali di gara. Però, quando è partito titolare a Bari, ha incantato al San Nicola. Giocando con personalità da trequartista per 67’. Colpendo, con un gran sinistro, un palo clamoroso a portiere strabattuto che avrà fatto stropicciare gli occhi anche al vecchio Cassano. Il Cittadella di Gorini (e del dg Marchetti), fa bene a centellinarlo. Il ragazzo ha indubbiamente numeri ma va fatto crescere con calma. La sensazione però, è che il Cittadella abbia fatto un affarone ad acquistarlo dal vivaio della Roma per una somma irrisoria (ma il club veneto dovrà versare il 20% della futura rivendita nelle casse di quello capitolino). Fra le due società, c’era già il precedente, nello stesso ruolo, di Mirko Antonucci, talento che rischiava di perdersi, comprato dalla Roma per un tozzo di pane e rivenduto con maxi plusvalenza la scorsa estate allo Spezia. Potremmo vedere quasi lo stesso film, anche se Cassano giunge "all’istituto tecnico-professionale" del Cittadella con due anni in meno. Fatto sta che per lui, pugliese come Fantantonio, nato a Trani ma vissuto a Barletta, si stanno muovendo osservatori di club di A. Perché il nuovo Cassano era molto seguito già a livello giovanile dove aveva numeri ottimi, del resto la Roma gli fece un contratto da professionista prima ancora che diventasse maggiorenne. Lo testò anche la Juve ma lo scartò per la bassa statura (è alto 1.65). Nel vivaio romanista era approdato nel 2018 ma c’era la fila per lui. Nonostante i grandi numeri messi in mostra nella Primavera giallorossa, Mourinho, pur convocandolo in prima squadra, mai l’aveva fatto esordire in A o in Europa. Buon per il Cittadella, così il suo cartellino è rimasto più abbordabile e l’affare è potuto andare in porto a cifre sostenibili che potrebbero preannunciare l’affarone futuro. C’è da capire solo il modo migliore per utilizzarlo. Cassano può giocare da attaccante esterno, su entrambe le fasce. Ma i piedi ci sono, la porta la vede, probabilmente ha più senso fargli fare il trequartista o la seconda punta, al limite il falso nueve. Un po’ di pazienza e nei prossimi mesi lo scopriremo.