Lapadula sulle orme di Pablito Rossi

A una giornata dal termine, l'italo-peruviano del Cagliari conduce con 20 gol la classifica cannonieri della B, può aggiudicarsi il premio dedicato alla memoria del mito azzurro

TORINO - Sabato scorso, con una precisa rasoiata che ha portato la preziosa vittoria del Cagliari sul Palermo, Gianluca Lapadula ha segnato la sua ventesima rete in questo campionato di B. Con una sola partita da disputare (venerdì sera ultimo turno in contemporanea alle 20.30, il Cagliari sarà di scena a Cosenza), l’attaccante italo-peruviano può quasi mettere le mani sul titolo cannonieri della B, avendo due reti di vantaggio sul finlandese Pohjanpalo e quattro su Brunori (Palermo, era squalificato a Cagliari) e Cheddira (Bari). Vincere la classifica marcatori della B vuol dire aggiudicarsi il trofeo che la Lega B ha intitolato alla memoria dell’indimenticato Pablito Rossi che iniziò a farsi un nome da bomber proprio in B, al Vicenza, dove si laureò capocannoniere con 21 gol nella stagione 1976-77. E non sarebbe male vedere Lapadula, vissuto da bambino a Torino, a due passi dal Filadelfia, re dei bomber di B. Da quando è diventato un idolo in Perù, Lapadula è maturato molto, l’esperienza internazionale lo ha completato da bomber, dando l’impressione di essere anche più forte, nonostante i 33 anni, di quando si affacciò in A e passò anche dal Milan. L’attuale Lapadula vede ancora meglio la porta, è cresciuto in personalità, è a tutti gli effetti l’uomo squadra di Sir Claudio Ranieri, sarebbe bello rivederli entrambi nella massima serie fra qualche mese. Perché Lapadula potrebbe essere anche l’uomo più del Cagliari ai playoff. Gli spareggi promozione che decideranno la terza squadra a salire in A dopo Frosinone e Genoa, si annunciano assai incerti. Senza dimenticarsi che una sorpresa può sempre esserci, in teoria per la A dovrebbe essere un affare a tre fra Bari, Cagliari e Parma, almeno sulla carta. E lì può venire fuori la caratura internazionale di Lapadula, in ogni stadio d’Italia sempre seguito e incitato dalla comunità locale peruviana: quando arriva Lapadula nella propria città d’adozione, è una festa per loro e si va tutti insieme allo stadio a vedere “El Bambino”, come lo hanno da subito soprannominato per i tratti del viso fanciulleschi. Lapadula succederebbe a Massimo Coda, dominatore per un biennio della classifica, col Lecce fece 42 gol, ora a quota 10 nel Genoa. Insomma, l’usato sicuro, in B paga quasi sempre. Ma nel caso di Lapadula, potrebbe voler dire qualcosa di più: se ritrova la A, ha ancora i mezzi per riconquistarla come non gli riuscì in precedenza. Per la gioia dei peruviani d’Italia la cui integrazione nel Paese passa anche da Gianluca Lapadula, detto El Bambino.

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