TORINO - La Serie B si è aperta con un risultato che ha sorpreso ma non troppo: il Brescia capace di battere il Palermo che assieme alla Sampdoria è considerata la principale favorita per la A diretta. Vittoria di misura e maturata al 90’ ma comunque ineccepibile, visti gli sforzi fatti dalla Leonessa nella ripresa, ben diversa dal primo tempo, in cui di fatto non era.accaduto nulla. Bello che a segnare sia stato il difensore Davide Adorni, 32 anni, uno che a Brescia raramente aveva convinto, a segno per l’8ª volta in Serie B, la sua rete più importante, su preciso cross ad effetto pennellato da Dickmann, i due migliori in campo della partita. Adorni che fu acquistato da Cellino nel gennaio 2022, vi arrivò da capitano del Cittadella, quel Citta che per cinque stagioni di fila aveva disputato i playoff, guadagnandosi due finali. Adorni in somma, si può dire che non aveva ancora fatto quel salto di qualità che tutto il Brescia sta facendo dal 14 novembre, quando la Leonessa passò sotto la guida di Rolando Maran che ereditava una situazione pesante, con Daniele Gastaldello si rischiava di replicare l’annata precedente, chiusa ai playout, peraltro persi, salvo poi essere riammessi per le disavventure della Reggina, esclusa dal professionismo. Però, la domanda è: può questo Brescia dare l’assalto ai quartieri alti della B? Forse sì. Prima di venerdì sera lo si considerava una squadra da playoff ma probabilmente si sottovalutava la portata del lavoro fatto nella scorsa stagione. Maran ha dato un’identità ben precisa alla squadra e lo s’è visto proprio col Palermo, ancora incerto e balbettante in campo. Altre squadre potrebbero avere gli stessi problemi di “assemblaggio”, dopo le partite di oggi avremo un quadro completo, a iniziare da Frosinone-Sampdoria, entrambe potrebbero lottare per la A diretta. Una cosa è certa: tante scuse a Rolando Maran. Su queste colonne fummo ipercritici, financo feroci, durante la sua disastrosa disavventura vissuta a Pisa che arrivava dopo un altro grosso buco nell’acqua, quello col Genoa. Due tonfi che parevano averne segnato la carriera, irrimediabilmente. Invece no, non è mai troppo tardi per dimostrare che le situazioni possono essere ribaltate a proprio favore se c’è la lucidità di fare le cose giuste, mettendo a fuoco tutto quel che va eliminato. E attenzione a Gennaro Borrelli, l’unico vero investimento fatto da Cellino in estate (ma anche il “carneade”Verreth pare promettere bene): contro il Palermo s’è mosso da centravanti di razza: quello che manca all’Italia di Spalletti? Forse questo campionato di B saprà rispondere alla domanda, soprattutto se il Brescia saprà condurlo nelle prime posizioni e replicare la promozione in A avvenuta - anche in quel caso a sorpresa - con Corini nel 2019.