TORINO - Quanto vale questo Brescia? Da tempo si segnala come la Leonessa potrebbe essere la sorpresa di questo campionato dopo esserlo stato in quello appena trascorso, quando con l’arrivo di Rolando Maran (al posto di Daniele Gastaldello) svoltarono decisamente verso le parti alte della classificas sino ad arrivare ai playoff, diventando a tutti gli effetti la sorpresa stagionale, giacché quel Brescia era quasi identico a quello che nella stagione precedente era retrocesso al termine di un drammatico playout col Cosenza, salvo poi essere riammesso in B per l’esclusione dal professionismo della Reggina. Da qui si riparte. Per arrivare dove? Sin dove può spingersi il Brescia di Maran? Nella griglia di partenza della B, non v’è dubbio che Sampdoria, Palermo, Sassuolo e Cremonese hanno qualcosa di più, sotto tutti gli aspetti. Però, è un fatto che nelle scorsa stagione si sono messe basi solide per una stagione che potrebbe essere ancor più formidabile. E domani sera potrebbe arrivare la riprova nella prima partita ufficiale della stagione quando al Rigamonti arriverà il Venezia, fischio d’inizio ore 18, appena tornato in A dopo aver vinto i playoff dell’ultimo campionato di B. In entrambi gli undici, non dovrebbero essere grosse novità rispetto alle formazioni della scorsa stagione e dunque pure per questo la gara è un altro test-verità per iniziare a capire quanto il Brescia possa stupire quest’anno, anche se poi c’è da capire quanto l’intera rosa possa reggere sul piano della continuità, quanto in somma, la rosa nel suo complesso sia all’altezza a livello di ricambi, visto che fra i diversi nuovi acquisti vi sono scommesse “alla Cellino” (Verreth, Juric, Buhagiar…): potrebbe averci visto giusto, pescandoli quasi dal nulla un costo quasi irrisorio, ritrovandosi in rosa, se non dei campioni, degli onesti giocatori di categoria. Ma potrebbe anche aver sbagliato e quindi aver costituito una squadra che fatica ad andare oltre a 12-13 titolari effettivi. Ma c’è un’altra importante variabile che va presa in considerazione: Gennaro Borrelli. Il Brescia della scorsa stagione è riuscito a restare protagonista della B nonostante a una manciata di giornate dalla fine fosse rimasto orbato di questo attaccante che potrebbe essere davvero il centravanti del futuro. Smaltito l’infortunio (frattura al malleolo), Cellino ha speso quasi tutto quel che poteva per riscattarlo dal Frosinone (e chissà che un giorno in Ciociaria non debbano rimpiangerlo per averlo troppo poco valorizzato, sia dai tempi della promozione in A con Grosso, stagione 2022/23). Fra l’altro, Maran medita di far giocare Borrelli in coppia con Moncini, l’altra prima punta che, proprio nel finale della scorsa stagione, quando Borrellli era ai box, s’è ripreso a tutti gli effetti i galloni del titolare, tornando a essere quel bel centravanti che di fatto, in B, s’era visto solo per 6 mesi a Cittadella. Dunque, è proprio qui che va “scovato” il Brescia: c’è da capire se Moncini e Borrelli, giocando insieme e non più alternativi, siano in grado di costituire una delle coppie più interessanti e prolifiche della B. Sempre che, appunto, il resto dell’impianto della squadra e della rosa sia in grado di reggerne la doppia presenza offensiva perché ormai si sa, in Italia e non solo, giocare con due punte vere di ruolo - quando un tempo era la norma - sta diventando quasi un’eresia calcistica.