Quale Bari con Longo

Venerdì l'ex tecnico di Toro e Alessandria viene presentato dai pugliesi: vediamo che tipo di sfida lo attende dopo la fallimentare scorsa stagione dei galletti
Quale Bari con Longo© ANSA

TORINO - Venerdì Moreno Longo sarà presentato come nuovo allenatore del Bari, una sfida che si annuncia intrigante, binomio fra un allenatore che cerca una rivincita importante con una squadra che deve scrollarsi di dosso una stagione allucinante, nella quale non è riuscita a mettersi alle spalle il “San Nicolazo” patito l’11 giugno 2023 contro il Cagliari, quella finale playoff stregata, in cui il Bari fu a un soffio dalla A. Quella sera, il San Nicola, gonfio di pubblico e ribollente d’entusiasmo, prima maledì quel palo che colse Folorunsho poco prima del 90’, poi il Bari fu castigato da Pavoletti al 94’ che porto i sardi in A. Da allora il Bari s’è infilato in un tunnel apparentemente senza fine di polemiche e proteste contro l’operato dei De Laurentiis, che, effettivamente, per la scorsa stagione vararono una squadra meno competitiva di quella che era arrivata a un passo dalla A. Però è anche vero che quella squadra che con Mignani sfiorò la massima serie - e che aveva chiuso il campionato al 3° posto - era andata oltre le più rosee aspettative. Tuttavia, dopo una stagione come l’ultima c’è veramente da resettare per ripartire. Annata con 4 allenatori (Mignani, Marino, Iachini e Federico Giampaolo) dice già tutto. Tecnici i cui contratti però, non peseranno sulle casse della società: Mignani si era già accordato ad aprile col Palermo e sta per ripartire da Cesena. Marino aveva un contratto fino a giugno e il suo operato andrebbe rivisto in un ottica diversa: se il Bari ha potuto salvarsi, è perché s’è messo alle spalle in classifica l’Ascoli, battuto dal Bari versione Marino. Iachini, che teoricamente aveva un contratto fino al 2025, ha transato, l’altro Giampaolo ha esaurito il suo compito con la salvezza rimediata ai playout con la Ternana. Tutto ciò attende Longo, reduce dall’esperienza in quel Como che non gli ha riconosciuto i meriti che ha avuto nella promozione dei lariani in A. Si sapeva, Cesc Fabregas - che è anche azionista dei lacuali - premeva, non vedeva l’ora di iniziare la sua carriera da allenatore. E così ne fece le spese Longo, esonerato con la squadra potenzialmente terza (doveva recuperare il derby col Lecco), cioé aveva portato il Como ad essere molto competitivo, quasi da promozione diretta, senza i copiosi acquisti del mercato di gennaio, quelli che poi fecero, in parte, la differenza nella corsa per la A. Brutta poi, la caduta di stile che ebbe in seguito il Como che non riconobbe i meriti di Longo e di fatto accreditò al duo Roberts-Fabregas tutti i meriti della promozione, dimenticandosi che la squadra era stata tenuta in alta quota dall’operato di Longo, pur disponendo di una rosa meno competitiva e con meno alternative. E dimenticandosi anche che Longo, la stagione precedente, trovando un Como sul fondo della classifica, l’aveva salvato abbastanza agevolmente, andando non distante dalla qualificazione playoff. Dunque Longo - che in carriera ha già portato in A il Frosinone e in B l’Alessandria - a Bari ha l’occasione buona per mostrare di che pasta è fatto. Si spera che la piazza tutta, però, la smetta con atteggiamenti che durante la scorsa stagione hanno avuto dell’autolesionistico, complicando a dismisura il lavoro di chi era chiamato a raddrizzare la baracca. Per dire, all’apice della contestazione più scomposta, era finito nel mirino perfino uno come Giuseppe Sibilli, appena riscattato dal Pisa, dove aveva lasciato intravedere numeri non da poco ma senza trovare il necessario terreno per maturare. Il paradosso è che è riuscito a farlo nella stagione più complicata della storia recente del Bari, chiudendo l’annata con 12 gol e 5 assist in 38 presenze. Ecco, se si arriva a discutere anche uno così, non si va da nessuna parte. Venerdì Longo dovrebbe essere presentato assieme al prossimo ds Magalini che arriva dal Catanzaro, di fatto i due club si sono scambiati il direttore sportivo e dunque a Catanzaro approderà Ciro Polito, quel che è stato l'artefice della promozione in B del Bari nel 2022 (dopo due tentativi falliti, pur disponendo di un budget inferiore) e che nell'ultima annata ha dovuto indossare i panni del capro espiatorio.

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