TORINO - L’esordio, nonostante nella tana del Del Duca fosse di scena il Lecco ultimo e mezzo spacciato, non prometteva nulla di buono. Domenica 17 marzo, Carrera doveva affrontare il suo debutto sulla panchina dell’Ascoli senza i due giocatori cardine dei marchigiani: il portoghese Pedro Mendes in avanti, capocannoniere di squadra con 11 gol, e il difensore brasiliano Botteghin dietro, fra i migliori difensori della B e non di rado prezioso goleador. Non solo. Dopo appena 13’ il Lecco passava in vantaggio col rigore trasformato da Lepore. C’erano insomma gli ingredienti per il patatrac. E invece, quando l’Ascoli s’è trovato con le spalle al muro, s’è magicamente ripreso: Caligara ribalta la partita con altri due rigori, quindi il difensore Bellusci, alla 100ª presenza col Picchio, la metteva sotto l’incrocio, rete super, chiudeva sul 4-1 l’interessante Duris (al secondo gol consecutivo), attaccante slovacco giunto a gennaio e che con Carrera dovrebbe trovare più spazio, non solo per l’indisponibilità di Mendes ma perché mostra di meritarselo. Così, per Carrera, ex difensore di una Juve gloriosa, è stata una domenica trionfale: piazza gasata e compattata per la salvezza, per ora zona playout riconquistata ma anche tanta pressione sulle ultime squadre ora salve - Cosenza e Bari - che adesso distano appena tre punti. Tutto in un colpo. Sia chiaro, la salvezza dell’Ascoli resta una faccenda parecchio complicata. Ma si sono poste le basi per provarci, almeno. Al contrario, senza i 3 punti col Lecco, mantenere la categoria sarebbe diventata una mission impossible, o giù di lì. Carrera eredita una squadra che coi predecessori Viali e Castori viaggiava alla media di un punto a partita. Ora serve uno scatto in più, a partire dal prossimo impegno, che sarà ancora più cruciale. A Pasquetta, l’Ascoli sarà di scena al Picco di La Spezia, con gli aquilotti che hanno gli stessi punti dei marchigiani ma che sono in vantaggio negli scontri diretti (all’andata, vittoria ligure per 1-2 decisa nel recupero la rete di Hristov). In questa B così equlibrata, gli scontri diretti diventano ancora più importanti e non è da escludere che Ascoli e Spezia possano chiudere a pari punti. Dunque il Picchio’sarà chiamato alla partita perfetta e magari a vincere con due gol di scarto per avere la certezza di essere davanti ai liguri in caso di chiusura di stagione con gli stessi punti. Di sicuro, Carrera si gioca molto del suo futuro da allenatore. Non andava in panchina da tre anni, al Bari in C era durato due mesi e poi era finito nel dimenticatoio, come se nessuno più ricordasse i suoi successi russi (campionato e supercoppa vinti con lo Spartak Mosca nel 2017). Ma chissà, l’ex difensore della Juve, uno che è andato in campo fino al 44 anni (chiuse nella Pro Vercelli in C2) forse sta portando in squadra lo spirito giusto, quello che mancava coi predecessori, anche se, a differenza dello Spezia, non c’è da stupirsi che l’Ascoli sia sul fondo, campionato finora abbastanza in linea con le reali aspettative d’inizio stagione. Ma la variabile Carrera potrebbe far saltare il banco. Proprio un anno fa, con l’arrivo di Breda in panchina, l’Ascoli faceva un gran finale di stagione e si salvava in carrozza. E questo aumenta i rimpianti per questa annata. Se si fosse confermato Breda che avrebbe consolidato il buon lavoro iniziato nella passata stagione, probabilmente poteva essere tutta un’altra annata, senza bisogno di ricorrere a tre allenatori. Annata che però offre a Carrera la possibilità di rilanciare la propria carriera, per la gioia di tanti cuori della Vecchia Signora che non dimenticano il suo contributo ai trionfi della Juve di Lippi negli Anni 90, quando i bianconeri alzarono l’ultima loro Champions League nel 1996.