Con Breda, Ascoli da playoff

Col tecnico subentrato a Bucchi a febbraio, i marchigiani hanno raggiunto in classifica Pisa e Reggina che occupano il 7° e l'8° posto, gli ultimi buoni per disputare gli spareggi promozione. Sabato giocano in casa del Genoa: Breda militò da calciatore per entrambe le genovesi e che scintille con Scoglio...
Con Breda, Ascoli da playoff© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - A tre giornate dalla fine, mucchio selvaggio per la conquista di un piazzamento nei playoff di B. In particolare, sono in ballo il settimo e l’ottavo posto, gli ultimi due che permettono di disputarli. Posizioni ancora occupate da Pisa e Reggina, entrambe con grossi problemi: i toscani vengono da tre ko di fila, i calabresi da due, risultati che hanno permesso all’Ascoli di acciuffare a quota 46 Pisa e Reggina, quest’ultima oggi dovrebbe subire una pesante penalizzazione per i mancati pagamenti di marzo. Ecco quindi che l’Ascoli, reduce proprio dalla bella vittoria sul Pisa, che può concretamente sperare di fare i playoff, assieme ad altre 4 squadre (Venezia, Palermo, Modena e Como). In totale fanno otto club, divisi da tre punti, che si giocano due posti. Mucchio selvaggio, appunto. E di questo gruppone allo sprint, l’Ascoli deve essere fiero di trovarsi, a tre turni dalla fine, con gli stessi punti di Pisa e Reggina, squadre che stavano facendo ben altro campionato. E questo Ascoli sembra in grado di piazzare la zampata playoff, visti i 7 punti conquistati nelle ultime tre uscite. Sarebbe un grande risultato replicare il piazzamento playoff raggiunto dai marchigiani già al termine della passata stagione. Anche un anno fa fu una sorpresa che permise al tecnico Sottil di farsi un nome per la A e passare all’Udinese. Adesso invece, l’impresa potrebbe arrivare con Roberto Breda subentrato sulla panchina dell’Ascoli il 6 febbraio scorso, al posto di Cristian Bucchi, rilevando la squadra al 13° posto. Portarla a respirare l’aria dei playoff, non è roba da poco. E ora si può sognare. Sabato l’Ascoli sarò di scena in casa del Genoa che avrà il primo match ball promozione (va in A se fa almeno un punto più del Bar, impegnato a Modena). Breda, fra l’altro, da giocatore ha un passato genovese significativo: giocò nelle giovanili della Sampdoria ed esordì in prima squadra, più tardi avrebbe giocato per due stagioni nel Genoa, caso rarissimo di giocatore capace di militare per entrambe le squadre cittadine. L’esperienza in rossoblù è ancora ricordata perché Breda accusò il club e l’allenatore, il Professor Franco Scoglio, di mobbing, registrando la voce di Scoglio durante una riunione tecnica. Dopo la sfida di Marassi, il suo Ascoli riceverà il Cosenza, alle prese con una salvezza tutta da conquistare e chiuderà la stagione in casa della Reggina e chissà, per il 19 maggio, come la giustizia sportiva avrà riscritto la classifica degli amaranto. Dovesse fare i playoff, Breda farebbe un’impresa più grande di quella di Sottil che aveva una squadra più competitiva, l’Ascoli attuale viene da una stagione molto più sofferta. E se accadesse, sarebbe il giusto risarcimento alla carriera di Breda. Basta ricordare cosa gli accadde cinque anni fa: aveva portato aritmeticamente il Perugia ai playoff, ma venne esonerato prima dell’ultima giornata. Lo rilevò Alessandro Nesta che agli spareggi promozione uscì subito. E al nome di Breda è legato anche uno degli exploit più sorprendenti accaduti ai playoff di B: nel 2014 col Latina chiuse al terzo posto, perdendo poi la finale playoff dal Cesena. Prima di tornare in pista ad Ascoli, Breda era rimasto disoccupato per due anni perché probabilmente l’amara vicenda di Perugia aveva segnato la sua carriera. Ma in linea di massima, col suo calcio efficace ed equilibrato, i risultati li porta a casa perché sa far rendere al meglio quel che gli si affida. Non a caso, nel 2-1 sul Pisa del 1° Maggio, i gol li hanno segnati il portoghese Pedro Mendes, sotto utilizzato (con qualche rimpianto) nell’arco della stagione, e Davide Marsura, giunto al mercato di gennaio dal Modena, uno che avrebbe mezzi notevoli e che a 29 anni ha raccolto meno di quanto ci si potesse aspettare.

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