Ecco Shpendi e Bragantini, (pre)destinati al successo

Christian è gemello d’arte: Steven (Empoli) lo aspetta in Serie A. Davide è il pupillo del tecnico Possanzini, fu lanciato da Di Francesco
Ecco Shpendi e Bragantini, (pre)destinati al successo© PH ZAMAGNI-ALDO LIVERANI SAS

Il tempo di aprire la porta, vedere l’effetto che faceva e Christian Shpendi e Davide Bragantini non si sono fatti pregare, hanno schiacciato il tasto “on” e sono entrati nella modalità divertimento in quel grande party collettivo che è il campionato di serie B. I due attaccanti classe 2003 hanno segnato al debutto. Come solo ai predestinati solitamente accade. Il cesenate, un albanese nato ad Ancona, ha fatto addirittura doppietta, apparecchiando il tavolo per il 2-1 finale nello scontro diretto tra neopromosse contro la Carrarese. Shpendi, la matricola più brillante al ballo delle matricole. Il mantovano, nativo di Verona, due mesi in meno del compagno eroe di giornata, ha invece ridato speranza alla squadra di Possanzini, che a un quarto d’ora dalla fine era sotto 2-0 a Reggio Emilia. Buttato nella mischia, gli sono bastati quattro minuti per segnare il gol del rientro in partita dei suoi, diventato prezioso pareggio nei minuti di recupero grazie a un autogol (e aveva già segnato in Coppa Italia).

I fratelli Shpendi

Il Cesena è partito quindi facendo subito bottino pieno, il Mantova con un pari, che profuma però di vittoria anche per come i biancorossi sono riusciti a giocare ovvero con la filosofia distribuita già nella scorsa annata di serie C: dominio del match, personalità, tutti che sanno sempre cosa fare e dove andare. La storia dei gemelli Shpendi sta tenendo banco da un paio d’anni nel calcio italiano. Il fratello Stiven ha fatto il doppio salto in alto un’estate fa, passando all’Empoli. Un balzo probabilmente troppo grande, ma in Toscana sono certi che le qualità esploderanno. Christian è on fire dopo aver dettato legge in C, segnando 20 gol al suo primo anno da titolare, due soli in meno della leggenda Dario Hubner, che in B nel ‘95-96 segnò come nessuno mai in bianconero. Dalla Fiorentina al Torino, dal Napoli al Monza al Cagliari, sono tanti i club di serie A che l’hanno messo nel mirino. Da escludere però un assalto negli ultimi giorni di mercato. Chi vuole Christian Shpendi, sa che almeno fino a gennaio non se ne fa nulla: troppo importante per la squadra di Mignani.

Le parole di Shpendi

Lui, titolare dell’Under 21 albanese così come il fratello, va con i piedi di piombo: «Sono contento, ma c’è da migliorare. Io e la squadra: dobbiamo riuscire a tenere anche nei secondi tempi il ritmo che abbiamo nei primi». A dare energia al Cesena c’è un pubblico che ha ritrovato la serie B dopo sei interminabili anni e che ha risposto subito alla grande con 12.000 presenze sugli spalti alla prima di campionato. A Mantova, dove la B l’aspettavano da 14 anni, non vedono l’ora invece che arrivi domenica per il debutto interno con il Cosenza. Anche per ammirare dal vivo Davide Bragantini, il “trattorino”, che il ds Botturi è riuscito a prendere in quest’estate a titolo definitivo dal Verona dopo il prestito della scorsa stagione. Possanzini sta diventando il pigmalione di questo ragazzo cresciuto nell’Hellas a forza di dribbling vincenti e tiri potenti con quel sinistro che ammalia. Due estati fa stupì in ritiro con gli scaligeri allora allenati da Eusebio Di Francesco, in un gruppo nel quale stavano esplodendo anche Matteo Cancellieri (un anno in più) e Filippo Terracciano (coetaneo di Bragantini). Uno nel frattempo è approdato alla Lazio (ora in prestito al Parma), l’altro al Milan. Bragantini ha tutto per raggiungerli in fretta nell’empireo.

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