TORINO - La 35ª giornata di Serie B scatta stasera con due anticipi - fischio d’inizio alle 20.30 - sulla carta parecchio gustosi: Pisa-Catanzaro e Venezia-Cremonese. I toscani di Aquilani sono a -1 dalla zona playoff, cioè dalla Sampdoria ottava che domani alle 16.15 riceve il Como. Il Pisa ha i mezzi per disputare gli spareggi promozione (che sono poi l’obiettivo stagionale), fra l’altro, i nerazzurri sono in vantaggio negli scontri diretti coi blucerchiati, basterebbe chiudere il campionato con gli stessi punti per essere davanti a loro. Un po’ di prudenza però, non guasta. Più volte in questa stagione il Pisa ha mancato il decollo, senza di fatto mai uscire da un campionato anonimo, senza infamia e senza lode. Sabato scorso Aquilani, dopo l’1-1 ottenuto a Bari, si è lamentato per il trattamento che ha ricevuto la sua squadra, considerata da alcuni “da retrocessione”. Sicuramente ci saranno state le solite esagerazioni. Ma l’operato di Aquilani, al quale non ha giovato l’immancabile patentino di “predestinato”, resta comunque discutibile: la squadra ha faticato a calarsi nella mentalità che serve in B, diverse volte è mancata la carica agonistica giusta e per troppe partite il Pisa si è fatto notare solo per uno sterile possesso palla. E i passionali tifosi pisani hanno solo che ragione quando imputano ad Aquilani lo scarso utilizzo di Alessandro Arena, ripescato (con successo) solo negli ultimi tempi: si parla di un potenziale campioncino, abilmente scovato in C la scorsa estate nel Gubbio. Eppure, Arena si era presentato a inizio stagione con un gol meraviglioso a Marassi, portò a una vittoria sulla Samp che potrebbe pesare molto nella volata playoff: si fosse scommesso un po’ di più su di lui, chissà, poteva essere tutta un’altra storia. Sull’altro fronte, all’Arena Garibaldi sbarca un Catanzaro che in fatto di trasferte, è appena reduce dalla trionfale campagna d’Emilia, con le vittorie di Parma (0-2) e Modena (1-3). I giallorossi di Vivarini potrebbero essere la mina vagante ai playoff. Ma per ora, nelle quattro uscite che restano, c’è da blindare il lusinghiero 5° posto che garantirebbe di giocare al Ceravolo la gara secca del turno preliminare. Sabato scorso, lo 0-0 interno con la Cremonese, ha fornito comunque buone indicazioni in quello che è sembrato un anticipo dei playoff, entrambe hanno un po’ giocato a carte coperte, ben sapendo che le sfide cruciali saranno fra meno di un mese.
Venezia-Cremonese è il match clou
Venezia-Cremonese invece, è il match clou dell’intero turno. I lagunari di Vanoli sabato scorso hanno vinto in rimonta a Lecco, in casa dell’ultima in classifica, 3 punti per restare a -3 dal Como secondo e in zona A diretta: dopo un primo tempo quasi imbarazzante e chiuso in svantaggio per una prodezza di Buso (nipote del celebre Renato), nella ripresa la Vanoli’s band l’ha vinta da grande squadra, con due reti nell’arco di due minuti, firmate da Pohjanpalo (sempre più capocannoniere della B con 20 reti) e Busio, due pilastri degli arancioneroverdi, al Rigamonti-Ceppi
seguiti anche dal presidente Duncan Nierderauer che ha vissuto la partita coi 500 tifosi lagunari presenti nel settore ospite, tifando come uno di loro. Il patron statunitense però, vive giorni cruciali. Fra fine mese e inizio maggio ha garantito l’ingresso di nuovi soci (anche loro statunitensi), pronti a rilevare il 40% delle quote societarie per sanare una situazione molto seria, è questa la pesante incognita sul futuro del Venezia: se non arriva la pilla, la squadra non può iscriversi al prossimo campionato, qualsiasi sia la categoria. C’è curiosità su che Cremonese sbarcherà al Penzo. Lo 0-0 di sabato a Catanzaro ha detto due cose: pare archiviato il momento no dei grigiorossi che di fatto si erano giocati nei turni precedenti - con 3 ko in 4 gare - la volata per la A diretta. Con questo pari comunque prezioso, adesso si può impostare un finale di campionato quasi in gestione, in attesa di dare tutto agli spareggi playoff, lo stesso Stroppa ha fatto capire che questo sarà l’atteggiamento che terrà la squadra da qui all’ultima giornata. Tuttavia, imporsi a Venezia vorrebbe dire portarsi a una sola lunghezza dai lagunari terzi. E va ricordato che chi chiude il campionato al 3° posto, poi, ai playoff, può salire in A - in teoria - con 4 pareggi, in virtù del miglior piazzamento in campionato.