PISA - La terza vittoria di fila in casa, oltretutto contro un Pordenone che anche all’Arena Garibaldi ha dimostrato tutta la sua forza (non per niente i ramarri restano secondi in classifica) proietta clamorosamente il Pisa in zona playoff ma non fa montare la testa all’ambiente, che in questo momento pensa soprattutto all’infortunio del suo superbomber Michele Marconi. L’attaccante di Follonica, trent’anni e 68 gol in carriera (10 già in questa stagione: è vice capocannoniere della B) si è fatto male al ginocchio sinistro ricadendo dopo lo stacco di testa che è valso l’1-0, è rimasto in campo per altri 20 minuti (segnando anche il secondo gol in condizioni fisiche ampiamente menomate) ma poi ha dovuto alzare bandiera bianca cedendo il posto a Moscardelli, e solo oggi si conoscerà l’entità dell’infortunio, sulla quale peraltro nel club c’è un cauto ottimismo. Non sembra insomma come il grave ko occorso un mese fa a Varnier, che costerà al difensore 4-5 mesi di stop.
La parola d’ordine in casa nerazzurra era e rimane una sola: mantenere la categoria. Ma i numeri del Pisa in ogni caso sono confortanti: 20 punti in 14 incontri avendo già affrontato 7 delle 8 prime in classifica, 11 giocatori già a segno (tutti con un gol però, a parte Marconi), e soprattutto la capacità di rialzarsi dopo le due delusioni di Livorno – derby perso pur giocando bene – e Pescara sono segnali confortanti per una neopromossa che sta facendo della forza del gruppo la sua arma migliore, trascinata anche da un pubblico caldissimo e consistente (oltre 8mila spettatori a partita all’Arena Garibaldi, numericamente è la quinta tifoseria della B).
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