La questione stadio
A febbraio la Giunta avrebbe poi varato una delibera di indirizzo ad hoc per mettere la Città nelle condizioni di vendere lo stadio, in futuro, attraverso una pubblica gara (una prospettiva non a breve tempo, dunque). Il sindaco rivelò anche di aver chiesto ufficialmente all’Agenzia delle Entrate la cancellazione delle ipoteche (conditio sine qua non, nell’ottica di una cessione dell’impianto). E se l’Agenzia non eccepirà, a fine giugno le ipoteche si estingueranno per “morte naturale”, dopo 20 anni di...nulla. Sempre la Giunta ha già dato anche avvio a una procedura di evidenza pubblica di consultazioni preliminari del mercato. E, a tutela della collettività e degli interessi patrimoniali della Città, ha deciso pure di prorogare il contratto di affitto dello stadio al Torino dalla scadenza del prossimo 30 giugno sino a fine 2026.
Le parole dell'economista Bertoldi
Ci spiegava l’economista Bertoldi, ieri su queste colonne, analizzando il bilancio del Torino per l’anno solare 2024 (+10,4 milioni, dopo 6 anni di perdite): «Siamo in presenza di un bilancio nettamente migliorato, bello anche da...vendere, firmato da un imprenditore avveduto che sembra proprio stia preparandosi a cedere il Torino ordinatamente, di qui a 14 mesi. Per la mia esperienza e dati gli scenari, comprese l’attesa cancellazione delle ipoteche e le condizioni del finanziamento di Banca Ifis varato dal Torino a settembre con rate congelate sino al giugno 2026, ritengo che Cairo abbia la concreta convinzione di poter vendere il Torino appunto entro tale data».