Schwoch: "Con Vanoli un Toro alla Conte. Adams può andare in doppia cifra"

L'intervista al bomber all time della Serie B e indimenticato protagonista anche in granata: "Sanabria? Vedo mancanza di fiducia nei propri mezzi"
Schwoch: "Con Vanoli un Toro alla Conte. Adams può andare in doppia cifra"© LAPRESSE

«Sanabria ha sempre espresso meno di quello che può fare. Lo ritengo un attaccante con grande qualità e dalle potenzialità non indifferenti. Adesso a causa del grave infortunio a Zapata è arrivato il suo momento: punto su di lui. Il Toro deve dargli fiducia». Firmato Stefan Schwoch. Il centravanti altoatesino resta tuttora il miglior miglior marcatore all time della Serie B con 135 reti segnate. Otto delle quali messe a segno nella stagione 2000/01 per griffare la promozione in A del Toro targato Camolese.

L'intervista all'ex Torino Schwoch

Cosa serve al paraguaiano per compiere il salto di qualità?
«In Sanabria vedo la mancanza di fiducia nei propri mezzi. Mi dà l’impressione di sentirsi sempre sotto osservazione, ma per me ha tutto per diventare un attaccante importante. Ha tecnica, un buon fisico e tanta qualità».

Al suo fianco c’è la rivelazione Ché Adams: le piace lo scozzese?
«Molto. Può arrivare in doppia cifra. Ha avuto un grande impatto in Serie A e lo reputo una delle principali sorprese del nostro campionato».

In cosa l’ha colpita in particolare?
«Adams è un attaccante moderno: segna, ma sa anche mandare in gol i compagni. È uno che lega il gioco e sente la porta».

Anche senza Zapata i granata possono ambire all’Europa?
«Quella di Duvan è senz’altro un’assenza pesante. Zapata era partito molto bene: in più la fascia da capitano ne aveva aumentato la leadership in campo, però resto fiducioso. Il Toro targato Vanoli gioca bene e ha un’identità ben precisa, a prescindere da chi scende in campo. Per questo può farcela lo stesso ad acciuffare un posto nelle Coppe europee».



Il vero segreto dei granata quest’anno è il suo amico ed ex compagno di squadra Vanoli?
«Paolo è bravissimo e con lui stiamo vedendo una squadra che gioca bene e all’attacco. È un allenatore che comanda il gioco e predilige il calcio offensivo: rispetto a quello degli anni scorsi adesso è tutto un altro Toro…».

Lei che lo conosce bene: ci dice qual è il pregio principale del tecnico granata?
«Ha grande carattere e personalità, doti che poi trasferisce nei suoi giocatori. La mentalità è quella di imporre le proprie idee senza mai essere passivi. Per come lavora e gestisce la squadra si vede, nitidamente, un input contiano».

Quando eravate compagni di squadra a Vicenza nel 2005 si immaginava che Vanoli diventasse un grande tecnico?
«Già da giocatore Paolo era uno che non lasciava niente al caso ed era sempre attento a ogni piccolo dettaglio. Non sono meravigliato di vederlo in panchina e a questi livelli. Si intravedeva già allora una certa predisposizione verso il ruolo di allenatore. A Venezia ha fatto un lavoro straordinario, prendendo la squadra in zona retrocessione e portandola in Serie A in un anno e mezzo. Oltre a essere bravo nel suo lavoro, Vanoli è una persona spettacolare con valori importanti. Si merita tutto quello che sta raggiungendo»

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...