Toro, incubo Zapata: si teme per la rottura del crociato. Le sensazioni...

La risonanza e il consulto con lo specialista: il rischio è quello di un lunghissimo stop

TORINO - Sabato a San Siro la paura, ieri il timore, oggi la visita ma, inutile nasconderlo, si teme il peggio per Duvan Zapata. E il peggio significa la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro che lo terrebbe fuori dal campo per almeno sei mesi e, considerando la sua non giovanissima età (33 anni), il recupero diventerebbe molto complicato. Ieri lo staff medico ha visitato il giocatore, ma esami approfonditi immediati non avrebbero cambiato l’evolversi della situazione, per cui si è scelto di non accelerare i tempi. Anche molti compagni sono stati a casa di Zapata per trasmettergli la loro vicinanza. Questa mattina, invece, cominceranno i controlli strumentali e, dopo aver ottenuto gli esiti, ci sarà la visita con lo specialista. L’appuntamento è già stato fissato dallo staff medico granata attorno a mezzogiorno. Ovviamente si segue la filosofia di Vanoli del post partita: si incrociano le dita, sperando si tratti soltanto di una distorsione. Anche se l’uscita in barella accompagnata dalle lacrime farebbe pensare, come detto, al peggio.

Il Torino si stringe attorno a Zapata

Zapata ha scritto un post su Instagram per ringraziare le tante persone che gli stanno inviando a getto continuo parole di affetto. Testuale: «Grazie a tutti per i messaggi ed il supporto che mi è arrivato in queste ore… a tutto il mondo Toro e anche ai giocatori, tifosi dell’Inter che ieri a San Siro mi hanno fatto sentire il loro calore e la loro vicinanza dopo l’infortunio!!!. Domani (oggi) farò gli esami… Buona domenica a tutti». Duvan nel post incrocia le dita e così fanno gli sportivi, i tifosi granata e tutti i suoi compagni, a partire da Perr Schuurs (“Capi”, con cuore annesso), che più di tutti può capirlo - è fermo proprio dall’infortunio subito contro l’Inter nell’ottobre di un anno fa -, fino a Lazaro e Pedersen. Tutti si sono stretti attorno a Duvan, a cui si augura il meglio. Anche a San Siro il colombiano è stato uno dei migliori, realizzando un gol (tra l’altro molto bello) che ha tenuto vive le speranze del Torino nel primo tempo. Si è battuto e sbattuto come sempre, calandosi perfettamente nella parte del capitano e assicurando un contributo concreto costante. Nelle prime sette partite della stagione ha segnato quattro reti (tre in campionato e una in Coppa Italia), addirittura migliorando per media i già notevolissimi numeri della passata stagione, nella quale ha realizzato dodici reti in trentasei gare consentendo ai granata di sperare nell’Europa fino all’ultimo. Nessuno, quando il Torino lo ha acquistato nell’agosto di un anno fa, poteva immaginare quanto Zapata avrebbe inciso sul rendimento granata: per le reti, certo, ma anche per la capacità di non mollare mai dimostrata pure nell’azione del maledetto infortunio. Ecco perché oggi tutti aspettano con il fiato sospeso il verdetto degli esami e della visita.

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