Toro, Zapata più Adams: la reazione ha i loro nomi

Un’impresa a San Siro passa dall’intesa e dai gol dei due migliori attaccanti di Vanoli. L’involuzione di Sanabria inizia a preoccupare

TORINO - Su sei partite di campionato ne ha giocate tre da titolare e contro l’Atalanta è andato a bersaglio. Gli altri due gol li ha firmati da subentrato contro Verona e Lazio. In rete anche in Coppa Italia contro l’Empoli dove, però, la sua prodezza non è servita per evitare la sconfitta e, quindi, l’eliminazione. Quattro gol in tutto, dunque: non male, anzi benissimo. Stasera a San Siro, considerato che in campionato lo scozzese arriva da due panchine consecutive, dovrebbe scendere in campo dal primo minuto al fianco dell’intoccabile capitan Zapata anche perché in quest’ultimo periodo Sanabria è in evidente calo: il paraguaiano non riesce più a incidere, non solo in fase realizzativa ma anche in quella di impostazione. In passato, infatti, riusciva comunque a rendersi utile anche senza segnare. Tornava ad aiutare i compagni del centrocampo e apriva dei varchi. Adesso niente. Niente di tutto questo. Facile, dunque, prevedere per lui la panchina con la possibilità di entrare a partita in corso visto che Vanoli sfrutta sempre a piene mani chi comincia da fuori. Sanabria, dunque, dovrà essere bravo a sfruttare queste occasioni per recuperare il terreno perduto.

Adams, l'uomo-sorpresa

Ma torniamo ad Adams: lo scozzese è vivo, esplosivo nelle gambe, velenoso in zona gol. Si sta dimostrando l’uomo- sorpresa di questo Torino che stasera a San Siro, contro la fortissima Inter, cercherà il colpo a sorpresa. Lo stesso attaccante nei giorni scorsi non ha nascosto questa possibilità. «I nerazzurri sono grandi, tra le squadre più forti d’Europa ma in una partita può succedere di tutto e noi ce la andremo a giocare». La punta è “sfacciata” al punto giusto, si porta dietro quella sregolatezza che gli ha permesso di mettersi in evidenza. Oltretutto le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con quelle di Zapata e proprio da loro due arrivano le speranze di dimenticare le ultime due prestazioni di campionato. Vanoli ci conta e in settimana, tra le altre cose, ha lavorato molto sotto l’aspetto psicologico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Zapata, l'inizio di stagione

E veniamo a Zapata, il capitano. Per lui 6 partite e 2 gol. Ne cerca altri, ovvio, ma il suo rendimento a parte un paio di partite è sempre stato molto alto. A volte, soprattutto quando ha giocato al fianco di Zapata, ha dovuto andare a cercarsi palloni e in area è sempre stato (quasi) da solo. E basta la sua presenza per tenere in apprensione le difese avversarie. Quando poi è in forma c’è poco da fare per chi deve controllarlo. Ci riferiscono che questa settimana l’attaccante colombiano abbia ritrovato la condizione migliore grazie ad allenamenti di scarico, un lavoro mirato per alleggerire i muscoli.

Zapata-Adams, la soluzione ideale

Zapata-Adams dall’inizio, quindi. Con Sanabria e Karamoh in panchina pronti ad entrare nei minuti finali. I due attaccanti di scorta, come detto precedentemente, avranno le loro possibilità ma dovranno sfruttarle, cosa che sino a questo momento non hanno ancora fatto. Sanabria nei suoi “ingressi” non ha lasciato il segno e spesso ha faticato a trovare il ritmo mentre Karamoh si è sbattuto un po’ di più. Gli attaccanti - per concludere il discorso - hanno bisogno di assist, soprattutto dalle corsie esterne. Ed è proprio questo il punto. Dai “quinti” Vanoli chiede e vuole di più: intraprendenza e velocità, oltre a rifornimenti per chi sta dentro l’area di rigore. Solo con questi miglioramenti il Toro può diventare competitivo e lottare per un posto in Europa. 

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TORINO - Su sei partite di campionato ne ha giocate tre da titolare e contro l’Atalanta è andato a bersaglio. Gli altri due gol li ha firmati da subentrato contro Verona e Lazio. In rete anche in Coppa Italia contro l’Empoli dove, però, la sua prodezza non è servita per evitare la sconfitta e, quindi, l’eliminazione. Quattro gol in tutto, dunque: non male, anzi benissimo. Stasera a San Siro, considerato che in campionato lo scozzese arriva da due panchine consecutive, dovrebbe scendere in campo dal primo minuto al fianco dell’intoccabile capitan Zapata anche perché in quest’ultimo periodo Sanabria è in evidente calo: il paraguaiano non riesce più a incidere, non solo in fase realizzativa ma anche in quella di impostazione. In passato, infatti, riusciva comunque a rendersi utile anche senza segnare. Tornava ad aiutare i compagni del centrocampo e apriva dei varchi. Adesso niente. Niente di tutto questo. Facile, dunque, prevedere per lui la panchina con la possibilità di entrare a partita in corso visto che Vanoli sfrutta sempre a piene mani chi comincia da fuori. Sanabria, dunque, dovrà essere bravo a sfruttare queste occasioni per recuperare il terreno perduto.

Adams, l'uomo-sorpresa

Ma torniamo ad Adams: lo scozzese è vivo, esplosivo nelle gambe, velenoso in zona gol. Si sta dimostrando l’uomo- sorpresa di questo Torino che stasera a San Siro, contro la fortissima Inter, cercherà il colpo a sorpresa. Lo stesso attaccante nei giorni scorsi non ha nascosto questa possibilità. «I nerazzurri sono grandi, tra le squadre più forti d’Europa ma in una partita può succedere di tutto e noi ce la andremo a giocare». La punta è “sfacciata” al punto giusto, si porta dietro quella sregolatezza che gli ha permesso di mettersi in evidenza. Oltretutto le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con quelle di Zapata e proprio da loro due arrivano le speranze di dimenticare le ultime due prestazioni di campionato. Vanoli ci conta e in settimana, tra le altre cose, ha lavorato molto sotto l’aspetto psicologico.

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