"Vanoli, tira dritto! Toro da Europa. Njie mi ha colpito": Fuser esclusivo

I due sono stati insieme nel Parma, vincendo Coppa UEFA e Coppa Italia: «A Paolo ho scritto di non mollare mai»

«Ho mandato un WhatsApp a Paolo, dicendogli di non mollare e andare dritto per la sua strada. Vanoli, infatti, sta facendo un ottimo lavoro e non bisogna scoraggiarsi per le ultime due sconfitte. L’ottimo lavoro che sta facendo al Torino è sotto gli occhi di tutti». A suonare la carica ci ha pensato un vecchio cuore granata come Diego Fuser, che al Toro è cresciuto ed è diventato giocatore vero. Tanto da volare poi al Milan di Sacchi al temine di un splendido triennio torinista dal 1986 al 1989. Dieci anni dopo l’ala destra di Venaria avrebbe vinto Coppa Uefa e Coppa Italia al fianco di Paolo Vanoli nel Parma targato Malesani.

L'intervista a Diego Fuser

Insomma, i tifosi granata devono restare ottimisti?
«Certamente, con Vanoli siamo in buone mani. Parlo al plurale; perché resto anche io un tifoso e posso dire che l’impatto di Paolo è stato ottimo. Sta trasmettendo le sue idee alla squadra, che lo segue e ha disputato ottime gare. Vanoli ha ambizione e fame di arrivare in alto: insieme al Torino può farcela».

L’obiettivo di un posto in Europa è realizzabile?
«Ci sarà da soffrire come sempre, ma dico di sì. Chiaramente ci sono 6-7 squadre superiori al Toro, che se la gioca con Fiorentina e Bologna per un posto in Conference League. Ecco perché non drammatizzerei per la sconfitta interna contro la Lazio, che resta per organico un gradino sopra ai granata».

Un obiettivo stagionale come la Coppa Italia è sfumato prematuramente.
«Ho visto tutta la partita con l’Empoli e va detto che il Toro ha giocato un gran secondo tempo. È mancato solo il risultato, non la prestazione. L’eliminazione è stata una casualità. Certe partite nascono male e alla fine paghi dazio, anche se i granata avrebbero meritato il passaggio del turno».



Sugli esterni i granata sembrano faticare, soprattutto a destra dove l’addio di Bellanova ha lasciato un buco non ancora colmato.
«Quella è stata una cessione pesante. In quella zona di campo abbiamo perso tanto rispetto alla scorsa stagione. Bellanova era un esterno molto importante per il gioco del Toro e sostituirlo non è affatto facile. Un’idea ce l’avrei».

L’ascoltiamo volentieri.
«Premesso che Vanoli è bravissimo e non ha bisogno dei miei consigli, però proverei a dare fiducia ai giovani. In Coppa Italia ho visto ragazzi interessati e meritevoli di spazio. In particolare, vedendolo da vicino, mi ha colpito molto Njie: non lo conoscevo e lo ritengo davvero bravo».

A un grande esterno come lei non possiamo non chiedere se lo vedrebbe bene come quinto nel modulo di Vanoli.
«Lo svedese ha un bello spunto e ha velocità. È un esterno di grande gamba e ha i mezzi per poter aspirare a una carriera importante».

Non è che manca un Fuser all’attuale rosa granata?
«(Sorride, ndr). Questo dovete dirmelo voi. Trovare esterni che saltano l’uomo e fanno assist, inventandosi la giocata da lontano non è semplice e nel calcio di oggi ce ne sono pochi. Sicuramente un giocatore con le caratteristiche che avevo io potrebbe far comodo».

Domani il Toro torna a San Siro dopo l’impresa sfiorata alla prima di campionato contro il Milan. È possibile fermare l’Inter?
«I nerazzurri sono molto forti, ma se il Toro gioca come ha fatto contro il Milan può mettere sotto e creare difficoltà a chiunque. Non bisogna perciò partire sconfitti e andare invece a giocarsi a viso aperto le proprie carte. Se i granata faranno come contro i rossoneri, sono convinto che di gare ne perderanno poche quest’anno».



Tra le note positive finora c’è l’attacco che non è più Zapata dipendente.
«Duvan resta un trascinatore, ma a Verona si è rivisto un Sanabria decisivo e soprattutto sta facendo grandi cose Adams. Dietro poi la squadra è solida e perciò può sfruttare al meglio le giocate degli elementi offensivi per fare punti».

Insomma, anche in caso di eventuale passo falso contro i Campioni d’Italia si potrà guardare con ottimismo alla stagione?
«Il Torino ha un’identità e non deve abbattersi, ma andare dritto per la propria strada. Ci sono tutte le possibilità per rimanere nelle prime posizioni fino al termine della stagione e giocarsi un posto in Europa».

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