Pagina 1 | Capitan Zapata alla testa del Toro: come Dybala, Trezeguet e Vialli

Alla testa del Toro. Duvan Zapata dei granata è il centravanti, il capitano, il trascinatore che sta facendo sognare una tifoseria ammaliata da un inizio di stagione straordinario. Del colombiano certo, ma nel complesso di una squadra che Vanoli sta disegnando con colori vivaci. Dopo cinque turni - nel prossimo al Grande Torino arriverà la Lazio per una sfida che negli ultimi anni è stata, per varie ragioni, particolarmente sentita - i granata sono in testa alla classifica. Undici i punti conquistati, frutto di tre vittorie (Atalanta in casa, Venezia e Verona in trasferta) e due pareggi (con Milan a San Siro e Lecce in casa).

Vanoli-Juric, le differenze in attacco

Altre ne arriveranno, nel corso della stagione, ma fin qui l’unica sbavatura che ha macchiato il campionato, sul piano della prestazione, è arrivata contro la squadra di Gotti (ampi i meriti dei giallorossi, nel dilatare i demeriti del Torino, nella circostanza). I gol segnati sono stati 8, e come sperato e pure previsto dal tecnico, rispetto alla scorsa annata sono stati ben distribuiti tra gli attaccanti. Con l’ultimo Juric in panchina Zapata aveva segnato 12 reti, e dietro al sudamericano si era creato il vuoto (il secondo miglior marcatore era stato Sanabria con 5). Adesso Duvan è a quota 2 gol (segnati contro Milan e Verona), tanti quanti ne ha realizzati Adams (con Atalanta e Verona). A 2 sarebbe potuto essere anche Sanabria, non avesse spedito sul palo il rigore concesso contro il Verona (in gol sono andati, una volta ciascuno anche Coco e Ilic, mentre contro il Milan c’è stata l’autorete di Thiaw).

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Zapata con Dybala, Trezeguet e Vialli

Zapata fin qui ha segnato con la specialità della casa: raccogliendo il preciso cross di Lazaro (il quale già aveva mandato in gol il compagno all’esordio contro il Milan), il centravanti ha infilato nella porta di Montipò l’ottava rete di testa consecutiva. Contestualmente salendo alla ragguardevole cifra di 39 gol attraverso il gioco aereo. Restando ai numeri, l’ex bomber dell’Atalanta ha raggiunto Dybala a 123 marcature totali in Serie A (i due sudamericani sono i migliori bomber in attività - il terzo è Belotti con 112 - e occupano una piazza condivisa con due totem quali Trezeguet e Vialli). Di sicuro il numero 91 del Torino non ha intenzione di fermarsi, anzi l’obiettivo è implementare il bottino fin dalla prossima partita contro la Lazio, domenica all’ora di pranzo.

Vanoli e la scelta di Zapata capitano

Onorando quella fascia al braccio che sarebbe andata di diritto di Buongiorno, passato al Napoli facendo sì che l’eredità di Rodriguez fosse raccolta da Zapata. «Volevo qualcuno che rappresentasse al meglio i valori, ai quali credo fortemente e che mi sono vicini, di questo straordinario club - diceva Vanoli durante la fase del ritiro estivo, quando fu ufficializzata la scelta -: ebbene Zapata li incarna al meglio». Con quello spendersi senza riserve non soltanto lungo il fronte offensivo, ma anche in ripiegamento per contribuire alla fase difensiva.

«Non appena sono arrivato a Torino ho chiesto alla società di avere un parco attaccanti importante e sono stato accontentato», diceva ancora Vanoli. Di Adams e Sanabria si è detto, mentre all’appello manca Karamoh, fin qui utilizzato nel finale delle prove contro Milan, Atalanta e Lecce, solo per 36 minuti complessivi e senza la dovuta, positiva attitudine. Quella che globalmente sta accompagnando il Torino da Milinkovic Savic a Zapata. Il primo è fin qui il giocatore che ha evidenziato la progressione più ampia, il secondo ha invece teso un ponte con una stagione, la prima trascorsa in maglia granata, immediatamente importante.

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Alla testa del Toro. Duvan Zapata dei granata è il centravanti, il capitano, il trascinatore che sta facendo sognare una tifoseria ammaliata da un inizio di stagione straordinario. Del colombiano certo, ma nel complesso di una squadra che Vanoli sta disegnando con colori vivaci. Dopo cinque turni - nel prossimo al Grande Torino arriverà la Lazio per una sfida che negli ultimi anni è stata, per varie ragioni, particolarmente sentita - i granata sono in testa alla classifica. Undici i punti conquistati, frutto di tre vittorie (Atalanta in casa, Venezia e Verona in trasferta) e due pareggi (con Milan a San Siro e Lecce in casa).

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Altre ne arriveranno, nel corso della stagione, ma fin qui l’unica sbavatura che ha macchiato il campionato, sul piano della prestazione, è arrivata contro la squadra di Gotti (ampi i meriti dei giallorossi, nel dilatare i demeriti del Torino, nella circostanza). I gol segnati sono stati 8, e come sperato e pure previsto dal tecnico, rispetto alla scorsa annata sono stati ben distribuiti tra gli attaccanti. Con l’ultimo Juric in panchina Zapata aveva segnato 12 reti, e dietro al sudamericano si era creato il vuoto (il secondo miglior marcatore era stato Sanabria con 5). Adesso Duvan è a quota 2 gol (segnati contro Milan e Verona), tanti quanti ne ha realizzati Adams (con Atalanta e Verona). A 2 sarebbe potuto essere anche Sanabria, non avesse spedito sul palo il rigore concesso contro il Verona (in gol sono andati, una volta ciascuno anche Coco e Ilic, mentre contro il Milan c’è stata l’autorete di Thiaw).

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