Lazaro, il jolly Toro: perché è così importante per Vanoli

Finora l’austriaco è stato uno dei titolarissimi, ora però dovrà lottare per mantenere il posto: le alternative non mancano

È stato un jolly importante per Ivan Juric, che negli ultimi due anni lo ha impiegato sia sulla fascia destra che su quella sinistra, lo è ora anche per Paolo Vanoli, come d’altronde si è già visto in queste prime giornate di campionato. Parliamo di Valentino Lazaro, giocatore che il tecnico aveva potuto conoscere quando era all’Inter nello staff di Antonio Conte e che ora ha ritrovato proprio in granata. Finora l’austriaco è stato uno dei titolarissimi del Torino e se non fosse stato lui stesso a chiedere la sostituzione nella partita di San Siro contro il Milan (un cambio che la formazione granata ha pagato a caro prezzo, considerando l’impatto negativo avuto da chi lo ha sostituito, ovvero Saba Sazonov) a oggi non avrebbe perso neppure un minuto nei primi quattro impegni ufficiali, Coppa Italia compresa. Ma il difficile per Lazaro arriva adesso, perché quel posto da titolare dovrà riuscire a mantenerlo: a differenza della scorsa stagione, quando sulla corsia di destra era chiuso da Raoul Bellanova e si è spesso dovuto adattare a giocare a sinistra, dove la concorrenza era più morbida mancando un esterno mancino puro, il numero 20 granata potrebbe ora trovare maggiore spazio proprio nella sua posizione naturale. A sinistra è infatti arrivato Borna Sosa, che è destinato a prendersi la maglia da titolare (ha già giocato dal 1’ a Venezia e con la propria nazionale, la Croazia, ha dimostrato nelle gare di questi giorni di Nations League una crescita dal punto di vista atletico), a destra dovrà invece vedersela con una concorrenza più folta ma, con la partenza di Bellanova, le possibilità per lui di diventare il titolare sono più alte. Certo dovrà batterla questa concorrenza, perché Vanoli non è un allenatore che regala minuti in campo.

Le alternative di Vanoli

Al tecnico le alternative su quel lato non mancano: oltre che su Lazaro può contare anche su Marcus Pedersen, Alì Dembelé e Mergim Vojvoda, anche se quest’ultimo è stato finora spesso utilizzato come terzo di difesa. Con gli arrivi di Sebastian Walukiewicz e Guillermo Maripan, il kosovaro potrebbe però tornare con stabilità ad agire come esterno ma difficilmente questo avverrà immediatamente: i due centrali avranno infatti bisogno di un po’ di tempo per apprendere le richieste del nuovo allenatore e inserirsi nel suo sistema di gioco. L’inizio di stagione di Lazaro è stato altalenante: positivo contro il Milan, quando ha anche sfornato l’assist per il colpo di testa vincente di Duvan Zapata, rimandato la settimana successiva, quando in pieno recupero ha steso l’atalantino Marco Cassa in area consento a Mario Pasalic di presentarsi sul dischetto: per fortuna ci ha pensato Vanja Milinkovic-Savic a risolvere la situazione respingendo il rigore. Gli è mancata un po’ di continuità anche a Venezia, dove con Sosa titolare sulla sinistra ha iniziato la partita da esterno destro, salvo poi spostarsi sulla fascia opposta dopo l’ingresso di Pedersen e l’uscita del compagno croato. Questo dirottamento da una parte all’altra del campo, a seconda della presenza o meno di Sosa sul terreno di gioco, potrebbe essere un qualcosa che vedremo spesso nei prossimi mesi, perché se è vero che Lazaro quest’anno è uno dei principali candidati al ruolo di titolare come esterno destro, è altrettanto vero che è lui la prima alternativa all’ex Ajax sulla corsia mancina. D’altronde, come dicevamo, anche per Vanoli è un jolly prezioso da poter sfruttare in diverse posizioni.

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