Toro di proprietà, la svolta dopo due anni: un valore per Vanoli

Con l’eccezione di Sosa i granata hanno tutti il cartellino gestito dalla società
Toro di proprietà, la svolta dopo due anni: un valore per Vanoli© LAPRESSE

Una rosa quasi interamente di proprietà è una condizione essenziale per poter crescere anno dopo anno. Il Toro, in questo senso, ha imparato la lezione dei primi due anni di gestione Juric. Basta sfilze di giocatori presi a titolo temporaneo, con diritti di riscatto fuori portata, ma tanti elementi che possano rappresentare da subito un patrimonio per il club. L’unica reale eccezione di questa stagione è rappresentata da Borna Sosa, prelevato dall’Ajax in prestito con diritto di riscatto. Davide Vagnati ha sicuramente portato avanti un’operazione intelligente, anche con questa formula: al Filadelfia oggi c’è un giocatore titolare della nazionale croata di 26 anni, reduce da un’annata deludente ma comunque da considerare un elemento interessante per risolvere il cronico problema della fascia sinistra. L’Ajax si è liberato di Sosa nel momento in cui il tecnico Francesco Farioli ha scelto di metterlo ai margini, ritenendolo fuori dal progetto. Il Toro, che avrebbe voluto prendere l’evidentemente indeciso Robin Gosens dall’Union Berlin in prestito con obbligo di riscatto a 9 milioni (se il tedesco avesse disputato almeno metà campionato con la maglia granata), ha trovato così un rinforzo credibile per la corsia di sinistra. E non dovrà svenarsi in caso di riscatto: serviranno 7 milioni, non una cifra proibitiva insomma. Considerando che l’altro riscatto, questo obbligatorio, sarà quello di Marcus Pedersen: appena il Toro avrà raggiunto la salvezza, infatti, al Feyenoord andranno 3.5 milioni, che si aggiungono al milione già versato per il prestito.

Situazione rosa e cartellini

Dunque, la rosa granata di fatto ha il solo Borna Sosa come “precario”. Rispetto alla passata stagione è un passo avanti: fra il mercato estivo e quello invernale, infatti, il Toro nello scorso campionato ha raggruppato in totale cinque giocatori in prestito. Adam Masina, Brandon Soppy, Matteo Lovato, Uros Kabic e David Okereke. Solo Masina è stato riscattato, Soppy era già stato rispedito all’Atalanta a gennaio, mentre gli ultimi tre sono stati tentativi low cost della finestra invernale che hanno portato pochissimo in termini di resa. Nella stagione 2022-2023 il gruppo dei titoli temporanei era ancora più nutrito: in quella rosa spiccavano Nikola Vlasic, Aleksej Miranchuk, Andreaw Gravillon, Ronaldo Vieira, Valentino Lazaro e Nemanja Radonjic. Quest’anno, invece, la rosa parte con due soli prestiti: uno col riscatto a discrezione del Toro e l’altro vincolato alla sola salvezza. Sosa ha tutti i mezzi per poter conquistare la permanenza: costa poco trattandosi di un nazionale croato, ha un’età giusta per poter sbocciare in Italia e sulla fascia sinistra troverà tanto spazio. Vanoli gli ha già dato fiducia da titolare a Venezia, ma il tecnico spera di vederlo presto in una condizione fisica ancora migliore per poter esprimere tutte le qualità, mostrate in carriera con la Dinamo Zagabria e lo Stoccarda.

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