Maspero: "Toro, non manca nulla per stupire tutti"

L’ex granata punta forte su Milinkovic Savic e Ilic: "Credo che entrambi avessero bisogno di stimoli nuovi e di sentirsi più responsabilizzati"
Maspero: "Toro, non manca nulla  per stupire tutti"© LAPRESSE

La sosta doveva essere una benedizione per Paolo Vanoli. Già, perché a mercato chiuso c'erano tutti i presupposti per preparare al meglio la ripresa, senza più dover fare i conti con gente che va e viene. Ma con 7 punti in 3 partite e quasi metà della rosa impegnata con le rispettive nazionali, alla fine la pausa è diventata una beffa, per il Toro. Riccardo Maspero, un uomo rimasto nel cuore dei tifosi granata, ripercorre la lunga estate appena terminata: dagli addii di Buongiorno e Bellanova, passando per le brillanti operazioni di mercato come Coco e Adams, fino ad arrivare all'impatto di Vanoli al Filadelfia. Lui, sì, oggi è il vero fiore all'occhiello di casa Toro.

Riccardo Maspero, è difficile interrompere un campionato per due settimane quando si è primi in classifica? «L'avvio del Toro mi è piaciuto tanto. La sosta arriva in un momento poco indicato, si preferirebbe giocare in certi momenti. Nel campionato, però, ti devi adattare ad ogni situazione. Meglio comunque fermarsi col morale alle stelle, dare continuità al lavoro che è stato fatto adesso è la cosa più importante: il Toro ha fatto molto bene, ma non deve perdere la propria dimensione e ha l'obbligo di lavorare sui propri difetti. Le grandi squadre usciranno prima o poi, ma con umiltà i granata se la possono giocare contro tutti».

Che idea si è fatto di questo Toro? Le sembra superiore o inferiore allo scorso anno? «Non saprei dirlo, preferisco osservarlo nel corso della stagione. Alla ripresa troveremo un campionato col mercato chiuso e questo dettaglio fa tutta la differenza del mondo. Io penso che Toro, Fiorentina e Parma siano le squadre potenzialmente in grado di dare fastidio in zona Europa: sono delle mine vaganti molto pericolose».

I tifosi hanno vissuto un'estate complicata. Che impatto possono avere le partenze di Buongiorno e Bellanova in termini di qualità della rosa? «Il Toro mi è subito sembrato indebolito, ma un nuovo allenatore può dare stimoli differenti. E alla fine penso che la squadra si sia compattata nelle avversità del mercato: ovvio, sono andati via giocatori molto forti, questo mi pare innegabile».

E dei volti nuovi? Che idea si è fatto? «Tre partite sono poche per pensare di aver indovinato un giocatore: quando fai punti è anche più facile emergere, soprattutto per elementi sconosciuti come Coco, per esempio. Incidere subito è più semplice: nessuno ti conosce e anche gli avversari non sempre prendono bene le misure. Voglio però pensare che la società abbia semplicemente raccolto i frutti di alcune belle intuizioni di mercato, anche Adams mi è piaciuto molto nelle prime uscite».

Tra le stelle più brillanti di tutti ci sono Milinkovic Savic e Ilic. Spesso criticati, ora protagonisti. Cosa è lecito aspettarsi da loro dopo la sosta? «Penso che più di altri abbiano beneficiato di un'aria nuova: servivano stimoli nuovi e adesso si sono anche responsabilizzati. Penso poi che il Toro stia facendo molto bene soprattutto grazie al lavoro dei centrocampisti: è il reparto che si conosce meglio, non ha avuto nuovi innesti, per cui se loro girano tutta la squadra gira di conseguenza».

I tifosi, intanto, amano Vanoli. Merito dei punti raccolti finora o c'è di più? «Vanoli è una persona che ha meritato la Serie A: la lunga gavetta parla per lui. Sta lavorando bene e credo abbia superato la fase più ostica, quella del ritiro estivo: ha trasmesso subito idee nuove e diverse da Juric, prendendo il meglio del lavoro del suo predecessore, ma mettendoci tanti aspetti innovativi. Ora la chiave è la continuità, ma a questo Toro non manca nulla per stupire ancora».

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