“A Vanoli e al Torino servono tre colpi per arrivare in Europa”

Annoni ha scoperto la passione per il padel, ma nei suoi pensieri c’è sempre spazio per i colori granata

A vederlo sgambettare sul campo da padel del Pala Village di Grugliasco per il torneo “Football Moments” organizzato da Pietro Deideri (GS Events) il tempo sembra essersi fermato. Enrico Annoni anche con la racchetta in mano va veloce come quando sfrecciava sulla fascia sinistra con addosso la maglia del Toro. Quattro stagioni (dal 1990 al 1994) rimaste nel cuore di Tarzan, come era stato ribattezzato.  

In coppia con un altro cuore Toro come Ricky Maspero avete divertito il pubblico… 
«Siamo arrivati ai quarti di finale su 32 coppie e per un pelo non passavamo in semifinale. Dopo che ho smesso di giocare a calcio mi ero dato al tennis, ma adesso mi è venuta la padel-mania come a tantissimi miei ex colleghi calciatori. Cos’ha di speciale questa disciplina? Ci divertiamo e c’è la stessa adrenalina, ma senza il rischio di farsi male come giocando a pallone». 

Il Torino dopo 3 stagioni si è separato da Juric. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto quello per il triennio del croato? 
«Mi aspettavo di più, non lo nego. Juric mi ha deluso. Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione per arrivare a grandi risultati. Lui invece spesso si è scontrato con società e tifosi: questo ha provocato diversi alti e bassi nella squadra». 

Adesso sulla panchina granata siederà un ex terzino sinistro come lei… 
«Vanoli mi sembra bravo. Ha fatto benissimo al Venezia e si è meritato l’occasione di allenare un club importante come il Torino. Rischi? La Serie A è tutta un’altra cosa rispetto alla B, però molto dipenderà dalla società…». 

In che senso?  
«Ora tocca al presidente Cairo mostrare quali sono i progetti. Il mercato ci dirà se vuole fare una squadra da vertice per arrivare in Europa in 1-2 anni oppure continuare a vivacchiare come negli ultimi anni…». 

Cosa serve al Torino per tornare nelle Coppe? 
«Mancano 3 titolari di livello: una spalla per Zapata, un esterno forte a sinistra e qualcosa dietro. Sento e mi dicono che Buongiorno può andare al Napoli: sarebbe davvero una grossa perdita. Oltretutto spero che al limite parta solo lui, anche se temo che, in caso di grandi offerte per Bellanova, Ilic e Ricci, il club difficilmente possa dire di no di fronte alla possibilità di incassare soldi importanti. Se così dovesse essere, continueremo a vivacchiare come negli ultimi anni. Sarei felice per il Toro di essere smentito». 

I giocatori granata però negli ultimi anni hanno quasi sempre tradito nel momento di fare il definitivo salto di qualità. Come mai? 
«A questa squadra, passatemi il termine, manca un po’ di stronzaggine. Ho visto giocatori troppo molli e buoni in certe occasioni. Noi nei derby piuttosto che perdere uscivamo in barella. Il Torino di adesso manca di cazzimma: non è possibile perdere tutti i derby contro la Juve da anni. Ai miei tempi quando le squadre venivano a giocare a Torino avevano paura, incutevamo loro timore. Purtroppo oggi non è più così…». 

Da ex terzino sinistro non posso non chiederle chi vedrebbe bene per il Toro su quella che per anni è stata la sua fascia. 
«Quelli davvero forti costano parecchio e difficilmente arriveranno. Bisogna trovare un giovane di belle speranze, che però magari è un’incognita per l’immediato. Andrei cauto soprattutto con gli stranieri, che necessitano di tempi lunghi d’ambientamento. Gallo del Lecce ha fatto bene: sarei curioso di vederlo in una piazza come quella torinista, dove le pressioni sono sicuramente maggiori».

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