Toro, era ora: il primo gol è Vanoli

Si chiude in clamoroso ritardo la trattativa per il nuovo allenatore. Ecco i dettagli dell'ingaggio

TORINO - Sono servite più di due settimane, per arrivare al punto d’intesa che consentisse al Toro di avere il via libera dal Venezia e tesserare il successore di Ivan Juric: Paolo Vanoli - che il 2 giugno aveva conquistato la promozione - scioglie il rapporto con il club veneto a fronte del pagamento di 800 mila euro da parte di quello di Cairo. Il risparmio, rispetto al milione fissato nella clausola rescissoria, è del 20%: 200 mila euro. Una cifra in assoluto consistente, ma non incidente rispetto ai circa 100 milioni che rappresentano il fatturato del Torino Fc. Che doverosamente deve fare di conto, ma che qui trattandosi dell’allenatore avrebbe dovuto chiudere in anticipo la faccenda.

Non solo Vanoli: le altre trattative con i Lagunari

Anche tenute in considerazione le tante, potenziali trattative da aprire con il Venezia stesso. Proprietario dei cartellini del portiere Joronen, del difensore Idzes, del centrocampista Tessmann e della punta Pohjanpalo, tutti giocatori che con varie gradazioni ma comunque interessano al Toro. Con Dembelé che invece piace a un Venezia con cui si è anche parlato dei vari Seck e Karamoh, Ilkhan e Horvath. Quali porte ha chiuso l’estenuante braccio di ferro per Vanoli? Lo si scoprirà nella prossime settimane, ma certo è che le strade per i pupilli dell’ormai ex tecnico arancioneroverde non sono state oliate. Almeno quella per colui che raccoglierà l’eredità del croato - che ha centrato due decimi e un nono posto - è stata pulita da ogni ostacolo: nella notte di martedì la fumata bianca, con il Venezia che riceve 800 mila euro e Vanoli che da tempo aveva dato il proprio consenso a un biennale con opzione per un terzo anno.

Lo stipendio, da un milione, potrà essere integrato da una serie di bonus, quali la qualificazione alle coppe europee - che la società ha quale obiettivo per la prossima stagione - o il successo in Coppa Italia. Da parte sua il Venezia affida le speranze salvezza a Di Francesco, reduce da una retrocessione con il Frosinone nonostante l’ottimo girone d’andata alla guida dei gialloblù. In attesa dell’annuncio (tra oggi e domani), un passaggio soltanto formale, si può senza più ombra di dubbio dire che è scattata l’era granata di Vanoli. A differenza di Juric - che aveva nella difesa a tre un mantra e che di rado derogava dal modulo di riferimento a partita in corso - al Toro arriva un tecnico pragmatico. Il suo Venezia ha giocato a tre e a quattro in difesa, e sia con i trequartisti o gli attaccanti esterni in appoggio alla punta che con il doppio centravanti.

Il Torino di Vanoli

Inizialmente, cioè nei giorni del ritiro di Pinzolo (si attende la conferma, ma le indicazioni continuano ad essere per i giorni che vanno dal 14 al 28 luglio), Vanoli dovrebbe partire prevalentemente con il 3-4-3 alternato al 3-5-2. Guardando all’attuale rosa, e stante la volontà di continuare con Milinkovic, si avrebbe una linea difensiva con Sazonov, Schuurs e Buongiorno, una cerniera di centrocampo con Bellanova, Ricci, Ilic e Vojvoda, con Vlasic e Radonjic in appoggio a Zapata. Tante, però, le variabili in ballo. A partire dall’attaccante serbo, ambito dalla Stella Rossa ma che Vanoli potrebbe decidere di valutare a Pinzolo. E poi c’è il Napoli forte su Buongiorno, la coda per Bellanova, e Ilic che è sul mercato. Schuurs poi è alle prese con il difficoltoso recupero seguito alla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, mentre Sazonov non può essere considerato un titolare. A differenza dei vari Ostigard, Doig e Laurienté, seguiti da Vagnati nell’ottica di rinforzare la rosa.

Che in attacco, e qui si andrebbe al 3-5-2, guardando ai gradimenti attuali potrà essere completato da uno tra Pinamonti o Simeone. Allievo di Conte, quindi per natura allettato dalle squadre con il doppio centravanti, come già Juric anche Vanoli chiede un soffocante pressing in fase di non possesso. Per poi, recuperata palla, sviluppare rapidamente e soprattutto in verticale la manovra. Ed è proprio guardando a quest’ultimo punto, che il Toro ritiene di aver pescato l’allenatore in grado di far crescere la squadra. Nell’ultimo campionato quasi sempre equilibrata in fase difensiva, ma anche in difficoltà al momento di produrre azioni offensive. Buon per i granata che non abbia tradito le attese Zapata, autore di 12 reti. È, il colombiano, uno dei giocatori per i quali Vanoli ha chiesto l’incedibilità: gli altri - e tenute conto le difficoltà di proseguire il rapporto con Buongiorno - sono Schuurs, Bellanova, Ricci, Linetty e Gineitis. Più la ciliegina Zapata: come già Juric, anche Vanoli - il nuovo allenatore del Torino - farà affidamento sui gol del sudamericano.

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