Toro, il futuro è Vanoli. Ma resiste l'incognita Italiano

Il club granata volta pagina e l'uomo destinato a sostituire Juric sembra essere l'allenatore varesino, che sta vivendo giorni cruciali con il Venezia
Toro, il futuro è Vanoli. Ma resiste l'incognita Italiano© LAPRESSE

Due decimi posti e un nono che potrebbe valere l’Europa. Si conclude con questo bilancio la storia di Ivan Juric sulla panchina del Torino: il suo contratto scadrà a fine giugno senza che nessuna delle parti abbia il desiderio di allungarlo. Non ce l’ha Urbano Cairo, che per un bel po’ ha aspettato segnali dal tecnico mai arrivati, e non ce l’ha il croato, soddisfatto per i risultati, come ha detto e ripetuto nelle ultime settimane, ma non della a suo parere mancanza d’amore da parte dei tifosi granata e dei rapporti troppo spesso complicati con la società. Il Toro volta pagina e l’uomo destinato a sostituire Juric sembra essere Paolo Vanoli. L’allenatore varesino sta per vivere giorni cruciali con il Venezia, arrivato a un passo dal ritorno in Serie A dopo due anni: giovedì e domenica sono in programma le finali contro la Cremonese che decideranno l’ultima promossa dopo Parma e Como.

L'opzione Italiano

Soltanto la settimana prossima, dunque, sarà possibile definire i dettagli di una trattativa che è stata imbastita in larga parte dal direttore tecnico Vagnati, fermamente convinto che Vanoli possa essere l’uomo giusto per la ripartenza dopo il ciclo di Juric. Tutto chiaro, dunque? In realtà no, perché rimane una percentuale di incognita legata a Vincenzo Italiano, i cui obiettivi restano il Napoli (ma Conte pare sempre più vicino e dunque il suo sogno rischia di sfumare) e in subordine il Bologna, dove andrebbe a raccogliere la difficile eredità di Thiago Motta. Se anche questa seconda ipotesi non si dovesse concretizzare, il tecnico - che mercoledì con la Fiorentina proverà a conquistare quella Conference League che regalerebbe l’Europa anche al Toro e domenica chiuderà la sua avventura viola proprio qui a Bergamo nel recupero - tornerebbe prepotentemente in corsa per il Torino: il suo nome continua a essere quello preferito da Cairo e lo stesso Italiano non ha mai nascosto la stima («esagerata», l’aveva definita dopo la partita di inizio marzo) nei confronti del presidente granata.

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