Toro da trasferta, ma in casa non va: l'Europa passa dall'Olimpico

I granata lontano dal Grande Torino sono quinti, ma pesano i troppi passi falsi casalinghi. Tre delle ultime cinque partite saranno in Piemonte, per coltivare ancora il sogno di un piazzamento importante
Toro da trasferta, ma in casa non va: l'Europa passa dall'Olimpico© LAPRESSE

TORINO - Un Toro che in trasferta vale l’Europa e un altro che, in casa, rischia quasi la retrocessione. Discrasia di una stagione in cui, tra le sfide all’Olimpico Grande Torino e quelle disputate negli altri diciannove stadi della Serie A, la squadra di Ivan Juric ha mostrato le sue contraddizioni. Bella, cinica e vincente fuori dalle mura amiche, quasi sempre bella e però povera di punti davanti ai propri tifosi. In trasferta, i granata hanno raccolto in totale sette vittorie: dalla prima di campionato contro il Monza all’ultima in ordine di tempo, due giorni fa contro la Sampdoria. In mezzo, i successi contro Cremonese, Udinese, Fiorentina, Lecce e Lazio. Numeri che varrebbero il quinto posto in classifica (a quota 25 punti, davanti a Milan, Inter e Juventus ferme a 24) se si giocasse sempre in trasferta. Per trovare un rendimento migliore bisogna tornare indietro di 46 anni, alla stagione 1976/7: in quel campionato, il Torino campione d’Italia in carica chiuse con 8 vittorie esterne contro Bologna, Fiorentina, Juventus, Catanzaro, Sampdoria, Inter, Cesena e Foggia. In casa, invece, la formazione di Juric ha raccolto troppo poco: appena 20 i punti su 16 partite giocate (media di 1,25) e cinque vittorie contro Lecce, Milan, Sampdoria, Udinese e Bologna. All’Olimpico Grande Torino il successo manca da due mesi, dal 6 marzo contro i rossoblù emiliani grazie al gol di Karamoh: da quel momento, lo score dei granata è di due pareggi e tre sconfitte. E allora le cinque partite che mancano alla fine di un campionato in cui il treno per l’Europa sembra essere definitivamente sfumato devono servire ai granata per invertire la tendenza negativa.

Toro, migliorare il rendimento in casa per puntare all'Europa

Potendo, calendario alla mano, sfruttare le tre partite casalinghe da qui al termine della stagione. A partire da domenica, quando all’Olimpico Grande Torino arriverà un Monza rinfrancato dalla salvezza ottenuta con largo anticipo e dal pareggio casalingo contro la Roma nell’ultimo turno. A seguire, il Torino sfiderà in casa la Fiorentina (il 21 maggio, tre giorni prima della finale di Coppa Italia che vedrà i viola in campo) e l’Inter (4 giugno). Tre partite non certo facili, soprattutto se gli avversari - l’Inter su tutti - dovessero ancora avere in ballo obiettivi di classifica. Provarci, però, suona come obbligo per Ivan Juric e i suoi. Soprattutto pensando alle partite in stagione in cui i granata avrebbe potuto fare bottino pieno e invece hanno finito per lasciare punti per strada. A inizio campionato, il Torino è inciampato in casa contro il Sassuolo (vittorioso per 1-0 con un gol nei minuti di recupero del secondo tempo) nonostante avesse avuto più di un’occasione per trovare. Stesso copione a gennaio 2023, dopo la lunga pausa per i Mondiali, contro squadre - inferiori sulla carta e nei fatti - che ancora oggi lottano per raggiungere la salvezza: la sconfitta contro lo Spezia (1-0) ha fatto il paio con i pareggi contro Verona (1-1) e Cremonese (2-2) in rimonta dopo essere andati in vantaggio). «Se non siamo al massimo, difficilmente riusciamo a vincere. E le partite contro Verona, Spezia e Cremonese lo hanno dimostrato», aveva detto Juric a metà aprile, analizzando il cammino casalingo della sua squadra. E sottolineando - senza mezzi termini, come ha abituato da quando siede sulla panchina torinista - la delusione nel vedere gli spalti dell’Olimpico Grande Torino spesso vacanti o, in occasione delle partite contro le big della Serie A, popolati da tifosi ospiti. «Vedere questo entusiasmo è bello per la città di Napoli però non è bello subire in casa quello che abbiamo subito» aveva detto dopo la sconfitta pesante contro i partenopei. La palla adesso passa ai giocatori granata e ai tifosi. Nelle ultime 3 sfide interne del campionato servirà fare di più, in un verso e nell’altro: popolare lo stadio e spingere il Toro di Juric, chiamato a vincere per tornare padrone in casa propria.

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