TORINO - Era prevedibile. Adesso le squadre che puntano Belotti si presentano da Cairo e offrono poco più di una miseria rispetto al reale valore del giocatore. Che ha il contratto in scadenza nel 2022 e dal prossimo febbraio, regolamento alla mano, può scegliersi la squadra senza che il Toro incassi neppure un euro. Il problema granata è che non si doveva arrivare a questo punto, c’era tutto il tempo per trovare una soluzione a quello che rischia di diventare il tormentone dell’estate. Stavolta è il giocatore che comanda, inutile nascondersi davanti a una realtà che per Urbano Cairo è molto crudele. Ma se l’è voluta lui, no? Del resto la strada che ha deciso di intraprendere il giocatore è quella dell’attesa. Adesso è concentrato sulla fase finale dei campionati europei che cominceranno venerdì 11, quando gli azzurri esordiranno all’Olimpico di Roma contro la Turchia, l’unica possibilità che ha di mettersi in vetrina nel calcio dei campioni. Senza Coppe al Gallo non resta che la maglia azzurra che si è faticosamente conquistato nonostante il Toro abbia disputato due stagioni (le ultime) lottando per evitare la retrocessione. E questo la dice lunga sul valore del giocatore: se avesse giocato in un club più ambizioso dove sarebbe arrivato? E questo, a 27 anni, se lo domanda pure lui.
Controffensiva di Cairo
E così siamo arrivati alla contro-offensiva di Cairo. Ci dicono che il patron granata abbia avuto un sussulto di rabbia dopo l’offerta, che considera una provocazione, della Roma: 15 milioni più 3 di bonus per il capitano granata. E davanti a questa proposta, la prima ufficiosa venuta allo scoperto, il numero uno del club di via Arcivescovado ha deciso di mostrare i denti e far conoscere il suo orientamento. Tramite procuratori con cui ha buoni rapporti ha mandato a dire, a chi è interessato all’acquisto del Gallo, che non lo darà via per meno di trenta milioni. Piuttosto lo terrà al Toro sino alla scadenza naturale del contratto con la speranza di poter poi trovare un’intesa col giocatore se la squadra che ha in mente di costruire con Juric riuscirà a lottare per posizioni importanti. E lo stesso ha fatto con l’entourage del giocatore. A loro ha manifestato l’intenzione di arrivare ad un’intesa finanziariamente importante, ma nello stesso tempo ha ribadito che, se questa non sarà trovata, chi vorrà Belotti dovrà staccare un assegno da 30 milioni. Altro che i 15 più 3 di bonus offerti dalla squadra di Mourinho.