Pagina 2 | Caos Roma, la verità sulle dimissioni di Lina Souloukou: tutto parte da lontano

ROMA - L'ennesimo terremoto della settimana ha scosso nuovamente le fondamenta di Trigoria. Nuovo comunicato, nuovo addio. Il risveglio dei tifosi romanisti accompagnato da un altro scossone, stavolta l'epicentro è nei piani alti del club. Ieri mattina è arrivato il passo indietro di Lina Souloukou, Ceo e amministratore delegato della Roma che, a sorpresa, ha deciso di rassegnare le dimissioni. Una notte agitata, la “misura di tutela” da parte delle forze dell’ordine dopo le accuse post esonero di De Rossi fino allo striscione in cui veniva chiaramente definita "il male di Roma".

La manager ha così deciso di lasciare, una scelta forte che descrive al meglio il clima esasperato che si vive attorno alla squadra. La prima vittoria in campionato, raggiunta ieri sera contro l'Udinese, quantomeno aiuta a tamponare l'emorragia. Neanche il tempo di far rientro in America che i Friedkin sono stati chiamati nuovamente a intervenire con un comunicato che ringrazia Souloukou “per la dedizione in una fase particolarmente critica per il club”, spiegando che la proprietà “resta pienamente concentrata sulla crescita e sul successo della Roma, con una costante attenzione ai valori che rendono la nostra squadra così speciale”.

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Roma, le ragioni dell'addio di Lina Souloukou

La decisione della manager greca, il cui contratto sarebbe scaduto il prossimo giugno, però non è solo figlia degli ultimi eventi, ma a quanto pare partirebbe da lontano. Il rapporto con la proprietà americana non più così solido, scalfito da alcune decisioni contestate e da ricercare probabilmente nei due casi estivi: quelli relativi alla gestione delle situazioni di Dybala e Zalewski. Una frattura, resa insanabile dagli striscioni offensivi e dalla minacce, soprattutto sui social, che avevano reso necessaria l’assegnazione di un servizio di protezione, soprattutto per tutelare i due figli di 3 e 8 anni della dirigente greca, scortati anche per raggiungere le rispettive scuole. In carica dall'aprile 2023, è stata la manager che ha guidato il taglio dei costi e, in accordo con la proprietà, gli esoneri di Mourinho prima e De Rossi poi.

Digeriti male, malissimo, dalla piazza, che nel tempo aveva individuato in lei il braccio armato dei Friedkin. Chiamati ora a nuove scelte: dopo aver rivisto i piani della guida tecnica, adesso bisognerà mettere mano anche alla parte manageriale. Perché adesso i quadri dirigenziali prevedono la sola presenza del ds Ghisolfi, insediatosi ormai da mesi ma neanche presentato a stampa e ambiente, più la figura di Maurizio Lombardo, coordinatore dell'Area Sport e rappresentante istituzionale. Ora Dan e Ryan dovranno trovare una figura di spicco in grado di raccogliere l’eredità di Lina Souloukou, che alla Roma aveva molte deleghe tra cui un ruolo importante per la costruzione del nuovo stadio. A Trigoria è tutto da rifare: ora o mai più, i Friedkin affrontano il loro momento più difficile.

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Roma, le ragioni dell'addio di Lina Souloukou

La decisione della manager greca, il cui contratto sarebbe scaduto il prossimo giugno, però non è solo figlia degli ultimi eventi, ma a quanto pare partirebbe da lontano. Il rapporto con la proprietà americana non più così solido, scalfito da alcune decisioni contestate e da ricercare probabilmente nei due casi estivi: quelli relativi alla gestione delle situazioni di Dybala e Zalewski. Una frattura, resa insanabile dagli striscioni offensivi e dalla minacce, soprattutto sui social, che avevano reso necessaria l’assegnazione di un servizio di protezione, soprattutto per tutelare i due figli di 3 e 8 anni della dirigente greca, scortati anche per raggiungere le rispettive scuole. In carica dall'aprile 2023, è stata la manager che ha guidato il taglio dei costi e, in accordo con la proprietà, gli esoneri di Mourinho prima e De Rossi poi.

Digeriti male, malissimo, dalla piazza, che nel tempo aveva individuato in lei il braccio armato dei Friedkin. Chiamati ora a nuove scelte: dopo aver rivisto i piani della guida tecnica, adesso bisognerà mettere mano anche alla parte manageriale. Perché adesso i quadri dirigenziali prevedono la sola presenza del ds Ghisolfi, insediatosi ormai da mesi ma neanche presentato a stampa e ambiente, più la figura di Maurizio Lombardo, coordinatore dell'Area Sport e rappresentante istituzionale. Ora Dan e Ryan dovranno trovare una figura di spicco in grado di raccogliere l’eredità di Lina Souloukou, che alla Roma aveva molte deleghe tra cui un ruolo importante per la costruzione del nuovo stadio. A Trigoria è tutto da rifare: ora o mai più, i Friedkin affrontano il loro momento più difficile.

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