Su Danso e Bove
"Avete saputo tante cose che non erano come sono state descritte. Noi costruiamo sempre a 3, ho immaginato Danso all’interno di quella difesa. Costruire a tre con un terzino che si alza non cambia molto. A volte 3 più uno a volte 3 più due, variamo. Per quanto riguarda la difesa spesso abbiamo abbassato un esterno, si può fare. Tante cose attaccano con 5 giocatori, non ci siamo inventati niente. L’ha fatto Mancini all’Europeo che abbiamo vinto. Mi è piaciuto. Potrebbe essere una difesa a 5 più statica, o una a 3 che diventa a 5. Sembra una supercazzola ma dipende dagli interpreti. Un allenatore deve gestire un mercato secondo le idee tattiche e modificarlo se alcune cose non si verificano. Mi dispiace che Bove sia andato via. Non l’ho fermato, ma sono stato chiaro, avevo intenzione di mettere in campo centrocampisti più dinamici e lui avrebbe avuto ancora meno spazio. Ha avuto bisogno di dirmi che voleva giocare e io non potevo garantirgli quello spazio. È un giocatore forte, un ragazzo positivo. Dispiace sempre, però poi devo fare delle scelte, non posso pensare se un giocatore mi sta simpatico, devo prendermi le responsabilità. Spero quasi di aver sbagliato, Bove merita di diventare un nazionale come lo sono Frattesi e Calafiori. Spero ci sia sempre affetto tra di noi. Vale per lui e per tutti. Se fossi voluto restare un idolo intoccabile non sarei tornato, non mi sarei messo in discussione. Io devo guardare il campo. Rispetto Edoardo e rispetto la sua volontà di spiccare il volo. È stato complicato. Ho sentito Gasperini e Di Francesco che dicono quello che pensiamo tutti. Il campionato è ‘sporcato’ dal mercato, ma non solo il nostro, quello di tutti. Potevamo e dovevamo fare meglio nelle prime due giornate. Abbiamo preso pali, traverse, un rigore non dato. Ci sono stati anche spezzoni di gara fatti meglio. Si è stato complicato, ma non succede solo a me. Se salta qualcosa devi rimediare, se qualcosa va diversamente devi gestirlo. Sto qui per questo. Quanta 'gamba' ho a disposizione? Parecchia. Con Danso ne avremmo avuta di più, ma non è colpa di nessuno. Abbiamo messo gente dinamica, ma non è che chi è meno dinamico debba uscire dai radar. Il Leverkusen ha preso Xhaka, se intorno a lui gli metti gente che va forte lui esce fuori come un giocatore meraviglioso. Per me è un discorso di essere complementari tra di noi, serve fare il giusto mix. Abbiamo messo entrambi ed è l’ideale. Un giocatore come ero io, non puoi insegnarmi ad essere velocissimo nel breve. Serve equilibrio", aggiunge De Rossi.
Sulla lite con Cristante
"C’è di vero solo la discussione con Cristante, per dieci secondi sul campo. È diventata una cosa gigantesca. Proprio perché c’era una base vera qualcuno ha voluto dare una sfumatura diversa. È gravissimo. E mi tocca querelare. Va bene che ne ho sentite di tutti i colori, ma non va bene. Non ve lo permetto. Si è scritto che ho litigato con Lina, non l’ho neppure vista. Con Mancini neppure un abbozzo, ti hanno raccontato qualcosa di sbagliato. Non l’avevo neppure letta, me l’ha detta Mancini. Non c’è difesa. Il vostro lavoro è dire cosa è successo, ma inventarli no. Non ho difesa su queste cose, chi le legge fuori ci crede parecchio. Non facciamo il bene della Roma. Se c’è qualcosa è giusto dirla, ma in queste cose che abbiamo citato l’unica che aveva una lontana parvenza di verità era Bryan. Ci siamo scontrati per una cosa di allenamento per dieci secondi. Il giorno dopo ci siamo abbracciati, ed è diventata una rissa a come è stato raccontato, è una cosa grave. Lite anche con la dirigenza? Quando ho detto la parola subumani l’ho detto a chi mi augurava cose gravissime. Di Cristante vi dico che ho discusso, ma non gli ho certo menato. Il giocatore (Mancini, ndr) risponde a te perchè hai fatto dei nomi e ti assicuro che non è vero ciò che hai scritto. Ci ho discusso l’altro anno prima di Roma-Genoa, non è uscito fuori. Ci siamo chiariti, e quest’anno lui è perfetto. Scrivere una cosa non vera devi mettere in preventivo che risponda. Si dicono mezze verità nelle conferenze stampa, ma se escono cose non vere senza che lo diciamo, pensate se venissimo a dirlo. Sto cercando di togliere i social, meno leggo e meglio sto. Anche perchè il mondo dei social non è vero, spesso. In giro la gente mi sorride e mi incoraggia. Mancini ha scritto di sua volontà, non dico che tu te la sia inventata, magari ti hanno riferito una cosa sbagliata. Ma io non vengo a negare una cosa vera", conclude De Rossi.
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