"15 anni con Conte? Si sta molto bene insieme a lui, ma mai comodi. Bisogna sempre farsi trovare pronti, lavorare sodo ed avere grande rispetto di tutti. Quest’ultimo è l’aspetto più importante che tendo a guardare" - ha spiegato il vice allenatore del Napoli, Cristian Stellini, ai microfoni di CRC, radio partner del club. Poi ha proseguito: "Il ruolo del secondo allenatore si è molto evoluto negli anni. Ho smesso di giocare nel 2010 e da quel momento gli staff sono molto cambiati: sono più numerosi ed ogni componente ha una funzione". Poi ha approfondito i suoi compiti e come sia utile al tecnico degli azzurri.
Stellini e il rapporto con Conte
"Il secondo è diventato un po’ il tramite tra l’allenatore e lo staff. Il tecnico oggi ha molte più cose a cui pensare, tra cui anche gli aspetti mediatici, e spende tante energie in cose che magari una volta non si facevano. Un tempo gli staff erano piccoli e c’era poco lavoro per il mister fuori. L’aspetto a cui sono più legato? Ho iniziato a lavorare con Conte come collaboratore tecnico: analizzare le nostre partite e gli allenamenti è la cosa che mi è più cara e sulla quale mi concentro tanto. Come si prepara un allenamento? In ogni seduta c'è una parte a cui il mister è molto legato, relativa alla tattica e ad esercitazioni che lui ama seguire" - ha raccontato Stellini. Poi ha aggiunto: "Oggi alcune parti dell’allenamento sono delegate allo staff, quindi noi dobbiamo inserirci, sapendo che lui ha una sua parte che è il core di tutta la sessione. Noi facciamo dei meeting e ci confrontiamo e coordiniamo per definire l’allenamento. Più ci si avvicina alla partita più il mister entra in gioco in modo determinante, perché è la chiave di tutto".