NAPOLI - Antonio Conte è diventato il protagonista indiscusso del nuovo romanzo di Aurelio De Laurentiis. Un testo scritto ex novo dopo aver concluso la sua prima esperienza letteraria in azzurro, una storia della lunghezza di 19 capitoli nella quale era sempre lui il protagonista assoluto di ogni racconto. È stato lo stesso presidente del Napoli ad annunciare la svolta letteraria: stavolta l’attenzione non sarà puntata su di lui, dopo le critiche feroci che ha ricevuto per le sue scelte poco felici nel capitolo finale del precedente libro. Ora si volta pagina, lui sarà sempre l’autore, però il protagonista avrà un volto diverso: Antonio Conte. C’è bisogno di trasferire una mentalità aggressiva alla squadra e nel minor tempo possibile e Conte è uno dei pochi allenatori in grado di farlo sin da subito. È la sua storia a raccontarlo.
La storia di Antonio Conte
Arriva in una Juventus in difficoltà, settima in classifica l’anno prima, e senza campagne acquisti faraoniche riesce a vincere subito il campionato. Lo stesso succede in Inghilterra, con il Chelsea, che aveva chiuso la stagione precedente al suo arrivo addirittura al decimo posto, esattamente come il Napoli di quest’anno. Gli bastano dieci mesi per vincere il titolo ed interrompere il dominio del City di Guardiola. È poi l’allenatore che detiene la media punti più elevata nella storia della Serie A (2,26 a partita in 6 stagioni) è sinonimo di determinazione, disciplina ed esperienza. Si focalizza principalmente sullo sviluppo mentale dei giocatori, prima ancora che sul fisico. Ma quando sarà possibile dire che è lui il nuovo coach del Napoli? «Ci vorrà ancora tempo», ha dichiarato lo stesso presidente De Laurentiis, in occasione del convegno “L’Italia è un paese razzista?”: «Non posso dire nulla – ha spiegato il patron – ed i prossimi 10 giorni saranno decisivi, dopo aver realizzato tutte le necessarie e obiettive valutazioni. Dovrà vincere l’equità del ragionamento e non il tifo».