Le scelte su Fonseca
Ma torniamo al silenzio dirigenziale, che è la cosa che più preoccupa chi sta al di fuori di Casa Milan. Paulo Fonseca è una scelta del team di lavoro, ovvero di Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada che sono persone intelligenti e vedono quello che vedono tutti, ovvero che il Milan non va. La parola esonero, al momento, non è circolata dentro la stanza dei bottoni, con Fonseca che domani tornerà a Milanello per riesaminare la sconfitta di Firenze, ma allo stesso tempo ha di nuovo una botola sotto i piedi pronta ad aprirsi se nel corso del prossimo ciclo di gare tra campionato e Champions League non vi saranno miglioramenti importanti sia dal punto di vista tecnico sia, soprattutto, delle due classifiche. Perché il Milan non può permettersi di fare brutte figure in Europa e, in campionato, ha l’obbligo di arrivare nelle prime quattro per dare continuità alla sua partecipazione in Champions, che è una risorsa troppo importante a livello economico. Però i dubbi estivi si stanno trasformando in solide realtà, il Milan fa fatica a guardarsi allo specchio e a riconoscersi in maniera tangibile. I suoi leader tecnici non danno continuità di prestazioni quando l’asticella si alza e chi prende decisioni, al momento, sembra aver deciso di non agire. Ma la pazienza è tornata ad avvicinarsi al limite, il non esser riusciti a creare una credibilità attorno ad una scelta molto rischiosa come Fonseca potrebbe essere stato un errore troppo importante. Con il Milan che potrebbe pagarne il prezzo più alto.