Leao, buio totale: neanche in patria riesce a incidere

Il portoghese sostituito nel primo tempo dopo una gara opaca
Leao, buio totale: neanche in patria riesce a incidere© LAPRESSE

Domani potrà forse riprovarci, quando a Lisbona arriverà la Scozia per la seconda partita del Portogallo in Nations League in questa sosta, ma il periodo grigio, se non nero, di Rafael Leao prosegue anche con la maglia della sua nazionale. L’attaccante del Milan, infatti, giovedì sera è stato sostituto all’intervallo della partita contro la Croazia dal ct Martinez. Il Portogallo era in vantaggio per 2-1 (rimasto poi il risultato finale), ma Leao non è riuscito a lasciare il segno. Una partita senza squilli, quasi anonima quella del numero 10 rossonero: 20 tocchi di palla, un dribbling riuscito su due tentati, un solo passaggio chiave concretizzato, un cross sbagliato, zero conclusioni in porta. Per “A Bola”, uno dei principali giornali portoghesi, Leao ha meritato un 5 in pagella con il seguente commento: «Troppo intermittente. Il tocco di tacco con cui ha isolato Ronaldo al 22’ è stato il migliore che ha lasciato nella partita. È uscito all'intervallo e ha lasciato tutti a sospirare per saperne di più. Ha una chiara mancanza di fiducia».

Leao, avvio di stagione sottotono

Le ultime tre parole non posso che far riflettere e riportare alla mente quanto accaduto la scorsa settimana, con la scelta di Fonseca di portarlo in panchina all’Olimpico contro la Lazio e la scena del cooling break insieme a Theo Hernandez che ha fatto così tanto discutere, facendo passare in secondo piano la rete con cui Rafa ha trovato il 2-2 che ha evitato al Milan la seconda sconfitta in tre giornate. Che non sia un avvio di stagione felice per Leao non è un mistero. L’attaccante ha deluso alla prima giornata contro il Torino, nella quale ha fallito due occasioni da rete per indirizzare la partita nel primo tempo. A Parma è stato protagonista di una prestazione sottotono, con molti momenti “sonnolenti” e il solo assist per il momentaneo 1-1 di Pulisic ad accendere la luce. Quindi la gara contro la Lazio. “A Bola” ha parlato di mancanza di fiducia, però a Leao sembra mancare anche serenità. A Parma dopo l’azione del gol, aveva discusso a distanza con un tifoso; all’Olimpico ha manifestato la contrarietà per la panchina senza avvicinarsi a Fonseca e compagni al cooling break e poi ha replicato a distanza sui social alle critiche ricevute da Paolo Di Canio.

Le parole di Morata

Sembra che al momento l’attenzione di Rafa sia più per quanto lo circonda, in particolare fuori dal campo, che su quello che dovrebbe fare sul terreno di gioco, incidendo di più e soprattutto trovando quella continuità di rendimento nei 90 minuti che rimane il suo più grande tallone d’Achille. Il Milan però ha bisogno che Leao torni a essere il trascinatore della squadra. Difficilmente il portoghese potrà essere un leader, come potrebbe esserlo Alvaro Morata, ma le sue prestazioni possono e devono essere migliori. A proposito dello spagnolo, lui sì che può far tornare a sorridere Fonseca. Il problema muscolare accusato alla prima giornata col Torino è quasi superato. Il centravanti in questi giorni si è allenato in solitaria a Milanello e lunedì, alla ripresa, si aggregherà gradualmente al gruppo per tornare così in panchina col Venezia e puntare le sfide con Liverpool e Inter: «Non vedo l’ora di giocare il derby - ha dichiarato Morata a Sky -. Adesso posso dirlo per la prima volta: sono venuto a San Siro per vedere un paio di derby da tifoso, con il mio cappellino e gli occhiali neri, nessuno si è reso conto di me. Volevo respirare quella atmosfera, voglio provare l'esperienza di segnare in un derby e vincerlo, per fare sentire i milanisti orgogliosi. L'Inter è molto competitiva, ha una grande squadra, bisogna giocare con il cuore, dare tutto in campo, avere fame: questo non si può sbagliare».

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