Morata si presenta al Milan: "Juve, sarà emozionante. Allegri? Non ho dubbi"

Prime parole da giocatore dei rosssoneri per il capitano della Spagna: bordata all'Inter e frecciata al modo di vivere il calcio in patria

Prime parole da giocatore del Milan per Alvaro Morata. L'ex attaccante di Juve e Atletico Madrid è stato ufficialmente presentato a stampa e tifosi. Al suo fianco Zlatan Ibrahimovic. Il capitano della Spagna è apparso concentrato e motivato all'alba della sua avventura in rossonero: "Ho avuto diverse possibilità di tornare in Italia in questi anni, ma quando ho acceso il telefono, ho trovato la chiamata di Zlatan e ho parlato con Fonseca non ho avuto dubbi. Ho sentito fiducia, mi sono sentito subito un giocatore del Milan. Mi piace il rapporto franco che si potrà instaurare con Ibra. Tutti mi hanno dimostrato fiducia. Ho letto di lui e di altri giocatori che dicevano: il Milan è il Milan. Ora che sono qui penso che è difficile trovare una società con questa organizzazione".

Morata e i primi contatti col mondo Milan

Morata e i primi contatti col mondo Milan: "Non posso promettere campionati e titoli, ma correrò come un cane per pressare e aiuterò i compagni per fare il massimo. Non servono solo i gol, 50 o 60, ma spingere al massimo. Chiedevo scarpe, maglie, video, di tutto a Ibra. Stare di fianco a Ibra mi fa sognare. Ho sentito Kakà. Ho parlato con Sheva, Pato e Beckham. Mi ha detto che si vedeva che c’era una cosa diversa nel Milan e per questo oggi sono qui. Qui sono state scritte pagine importanti nella storia del calcio".

 

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Ibrahimovic: "Dio ha creato il mondo in sette giorni, noi siamo al quarto"

A introdurre Morata è stato, come detto, Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor della Proprietà e del Senior Management: "Do il benvenuto al capitano dei campioni d’Europa. Cercavamo un attaccante completo, maturo in campo e fuori dal campo in una squadra più giovane dell’anno scorso. Cercavamo un leader dopo la partenza di Giroud e Kjaer. Lo aiuteremo a prendersi questa responsabilità. Non sono preoccupato perché quello che ho visto in lui all’Europeo è che è una guida, un vincente, un campione. Ha esperienza. Ha vinto tanto. Tutti conosciamo Morata. Con Fonseca, il suo gioco più offensivo, si esalterà. Avrà giocatori al suo servizio. Deve stare solo concentrato e fare gol. Siamo molto contenti. Dio ha creato il mondo in sette giorni, questo è il giorno quattro. Siamo molto, molto carichi. Puntiamo in alto e vogliamo arrivare".

"Morata deve essere se stesso. Sono sicuro che resterà nella storia del Milan. Quando abbiamo capito che c’era la possibilità di prenderlo abbiamo attaccato subito. Gli ho detto: ti porto la felicità. Se sei felice fuori fai bene in campo. Il calcio è semplice. Tutti i giocatori in America lo aspettavano. Non vedevano l’ora di conoscerlo e allenarsi con lui. Alvaro è già al top. Siamo sicuri al 200 per cento che entrerà molto bene in squadra. Alvaro e Pavlovic sono due dettagli importanti dopo un anno di rivoluzione. Alvaro ha il DNA del Milan. È vincente e bello. I giocatori del Milan sono belli. A Pavlovic faremo crescere i capelli…"

Morata: il Milan, il ritorno in Serie A e la stoccata all'Inter

Morata ha poi aggiunto: "Voglio vincere. Voglio portare la seconda stella. Sono gli ultimi anni della mia carriera, ma voglio che siano i migliori. Non mi interessa di fare 60 gol. Non serve fare 60 gol e non vincere niente. Vedranno che sarà valsa la pena prendermi. Ritrovo un campionato che è cresciuto molto. La Serie A è ogni anno più bella da vedere. Prima il campionato italiano era più tattico, c’erano meno gol. Battere l’Inter l’anno scorso in Champions è stata una bella soddisfazione. È la verità".

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Morata sulla Juve, Allegri e Fonseca

Morata ha poi parlato di Fonseca e Allegri: "Ho parlato con Fonseca diverse volte, anche a lungo perché non ci potevamo incontrare dato che ero impegnato con gli Europei. Appena il Milan ha sistemato i dettagli necessari non ci sono stati dubbi. Non ho parlato con Allegri. So che ha avuto dei momenti delicati e credo sia in vacanza per staccare dal calcio. Non ho dubbi che quando lo incontrerò sarà divertente. Siamo stati bene insieme. Mi ha sempre aiutato tanto e lo abbraccio".

La Juve in Italia che sarà ritrovata da avversario: "Ritrovare la Juventus sarà emozionante. Sono una persona grata e li ringrazio per quello che hanno fatto per me. Gli amici sono amici ma per andare a cena e non quando si va in campo. Alla fine ci si saluta, a meno che non si sia arrabbiati per come è andata. Adesso è un altro percorso e un’altra avventura".

Morata, frecciata al calcio in Spagna

Poi una frecciata su come viene vissuto il calcio in Spagna: "Il tifoso è come uno spettatore al teatro. Paga per vederti e i fischi vanno bene quando te li meriti. Gli insulti delle squadre avversari sono normali. In Italia si capisce meglio il confine tra dentro e fuori del campo. In Italia non mi è mai capitato di essere disturbato fuori dal campo da tifosi di altre squadre. Al massimo perché il fantacalcio".

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Morata e la voglia di fare ancora la differenza

Morata e la mentalità vincente: "Potevo andare a prendere soldi e rilassarmi. Ma io voglio vincere ed essere al massimo livello per i prossimi cinque, sei anni  Bisogna sapere come vincere. A Euro 2024 dicevamo che eravamo troppo giovani e abbiamo vinto. Si può arrivare ovunque credendoci. Ogni mattina ricorderò a ciascuno quanto vale. Mi piacere vedere gli altri che lavorano, sognano e sono felici".

Morata su Theo Hernandez e Camarda

Morata su Theo Hernandez e Camarda: "Theo Hernandez? Con lui ho sempre avuto un rapporto bellissimo. È una persona divertente, aperta. Ci siamo visti due, tre giorni, abbiamo fatto un po’ di sport insieme. Spero che abbia messo benzina nel motore. Può fare l’ultimo salto di qualità: ha caratteristiche e potenzialità per essere il miglior terzino al mondo. Glielo ricorderò ogni mattina che deve essere il migliore. Ho incontrato Camarda, l’ho salutato. Lo conosco. Mi rivedo in lui quando ero giovane e giocavo al Real Madrid. Lui fa tanti più gol di quanti ne facevo io alla sua età. Sarà il futuro o forse il presente del Milan. Magari faccio panchina per lui. Il calcio è così, chi lo sa. Magari giochiamo insieme se Fonesca ci sta sentendo".

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Prime parole da giocatore del Milan per Alvaro Morata. L'ex attaccante di Juve e Atletico Madrid è stato ufficialmente presentato a stampa e tifosi. Al suo fianco Zlatan Ibrahimovic. Il capitano della Spagna è apparso concentrato e motivato all'alba della sua avventura in rossonero: "Ho avuto diverse possibilità di tornare in Italia in questi anni, ma quando ho acceso il telefono, ho trovato la chiamata di Zlatan e ho parlato con Fonseca non ho avuto dubbi. Ho sentito fiducia, mi sono sentito subito un giocatore del Milan. Mi piace il rapporto franco che si potrà instaurare con Ibra. Tutti mi hanno dimostrato fiducia. Ho letto di lui e di altri giocatori che dicevano: il Milan è il Milan. Ora che sono qui penso che è difficile trovare una società con questa organizzazione".

Morata e i primi contatti col mondo Milan

Morata e i primi contatti col mondo Milan: "Non posso promettere campionati e titoli, ma correrò come un cane per pressare e aiuterò i compagni per fare il massimo. Non servono solo i gol, 50 o 60, ma spingere al massimo. Chiedevo scarpe, maglie, video, di tutto a Ibra. Stare di fianco a Ibra mi fa sognare. Ho sentito Kakà. Ho parlato con Sheva, Pato e Beckham. Mi ha detto che si vedeva che c’era una cosa diversa nel Milan e per questo oggi sono qui. Qui sono state scritte pagine importanti nella storia del calcio".

 

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