Snobba Conte, annuncia Fonseca, blinda Camarda: Milan, clamoroso Ibrahimovic!

Lo svedese scatenato in conferenza stampa presenta il nuovo corso rossonero: il futuro del club, il mercato e i progetti. "Su Zirkzee..."

In casa Milan è arrivato il tanto atteso annuncio del nuovo allenatore. Il club ha scelto Paulo Fonseca e ad annunciarlo è stato Zlatan Ibrahimovic nel corso della sua prima conferenza da dirigente rossonero: "Abbiamo studiato bene, abbiamo messo i criteri su cosa cerchiamo e cosa vogliamo. Lo abbiamo scelto per portare la sua identità nei giocatori che abbiamo, per come vogliamo che giochi la squadra, con un gioco dominante e offensivo; con tutto il rispetto per Pioli, volevamo portare qualcosa di diverso ai giocatori. Abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite. Fonseca è l'uomo giusto. Siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto". Diretto, schietto e senza troppi giri di parole, d'altronde l'ex attaccante svedese del Milan ci ha sempre abituato a questo e ha parlato di tantissimi temi. 

Ibra, il Milan e la storia

Zlatan Ibrahimovic ha risposto senza remore sugli obiettivi: "Prossimo step rinforzare la squadra per essere competitivi. Poi i trofei, non solo in Italia ma anche in Europa dove siamo stati forti per tanto tempo. Ogni anno dobbiamo giocare per vincere trofei. Il Milan non vince, il Milan fa la storia: questa è la differenza tra noi e gli altri". Come detto, mai banale e questa è stata un'altra conferma.

Da qui ha poi parlato del suo ruolo: "Con Gerry sono stato chiaro: 'se devo entrare nel Milan, deve essere un progetto vincente' chi conosce la mia mentalità sa che io non accetto perdere. Voglio vincere e vincerò. Gerry mi ha risposto: 'Benvenuto'. E da lì siamo partiti". E ora il suo ruolo è: "Operating partner di Red Bird, la mia responsabilità è nel Milan, lavoro con Furlani e Moncada. Sono coinvolto su tutto: Milanello, Casa Milan e Vismara. Ma non è un one man show: tutti hanno responsabilità. Dopo sei mesi mi sono già arrivati i primi capelli grigi. Si lavora". 

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Ibra e il mercato

"Zirkzee? Non è un segreto. Ha grandi potenzialità e ha fatto una grande stagione. Quello che si sente corrisponde alla realtà. Non voglio fare paragoni: lui è Zirkzee e io ero Ibra, la scuola Olanda ci accomuna". In ogni caso Ibrahimovic ha ribadito: "Non siamo qui per mostrare i muscoli facendo vedere che possiamo spendere più di tutti, perché non è così la realtà". In ogni caso: "Non è l'unico attaccante nella lista. Poi lo devo incontrare, capire se è pronto per San Siro, per il Milan e sopporta la pressione". 

L'ambizione è quella di creare un progetto vincente "per il presente e per il futuro. Per questo ho detto a Cardinale: 'Gerry sono l'uomo perfetto allora'. Serve intelligenza, essere smart. Con grande grande ambizione". E sulle conferme in casa Milan: "Theo e Maignan restano, anche Leao: sono giocatori tra i più forti nei loro ruoli e hanno un contratto con noi, sono felici. Non abbiamo bisogno di vendere. Grazie al lavoro di RedBird possiamo portare giocatori forti per migliorare. L'anno scorso abbiamo messo la base. Per noi l'importante è il profilo: possono anche essere i giocatori più forti del mondo, ma se non è nel nostro profilo non lo prendiamo".

Lo scudetto Inter e le ambizioni: parla Ibra

Ibra ha poi risposto alla domanda sullo scudetto dell'Inter: "Non mi ha dato nessun fastidio, anzi mi ha caricato e dato ancor più fame per fare di più. Non guardiamo alle altre squadre perchè soltanto i perdenti lo fanno, quindi non ho sofferto. Io sono un vincente e l'anno prossimo giochiamo in quattro competizioni, quindi il nostro obiettivo è arrivare a vincerle tutte. Un club come il Milan deve avere questa competitività"

Sul nuovo stadio: "Stiamo facendo discorsi, Cardinale vuole portare qualcosa di nuovo e per me è geniale. I milanisti meritano uno stadio importante, gli americani sullo show sanno cosa fare". E sui procuratori: "Ho scelto di non parlare con loro, sono di una vecchia scuola come Mino e Galliani. Se sbagli con me è bianco o nero. Non ho molta pazienza, per questo meglio Moncada e Furlani. Ognuno fa il suo lavoro in modo top". Legato a questo discorso ha parlato anche delle commissioni: "Non facciamo beneficenza".

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L'U23 e gli elogi a Camarda

Ibra ha parlato anche del progetto U23: "È molto importante per noi e vogliamo possa essere collegata alla prima squadra e Fonseca è uno che in questo senso dà possibilità e responsabilità ai giovani". Da qui le dichiarazioni su Camarda: "È più talentuoso di me alla sua età ed è il futuro del Milan, ma non ha tutta la responsabilità addosso. Il nostro compito è quello di proteggerlo, farlo crescere e diventare ciò che pensiamo possa diventare. Con lui si deve fare passo per passo, senza andare troppo veloce. Siamo felici. Dobbiamo rinforzare ancora di più il settore giovanile. Per me un club come il Milan deve avere un'accademia forte per portare giocatori in prima squadra. Per me esce troppo poco per le possibilità che abbiamo, quindi per questo facciamo l'U23; il gap è troppo grande con la Primavera; duellare con gli adulti per un ragazzo fa solo male. Con l'U23 daremo più tempo ai nostri giovani di prepararsi al gioco degli adulti".

Fonseca-Milan: il comunicato

Di seguito il comunicato del club: "AC Milan comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra maschile a Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese si unisce ora al Milan con un contratto triennale. Il Club rivolge a Paulo e ai suoi collaboratori un caloroso benvenuto". E su Fonseca ha ribadito: "È molto bravo a lavorare con i giovani e noi l'anno prossimi avremo una squadra ancor più giovane come età". 

A questo Ibra ha risposto alle domande sul mancato arrivo di Lopetegui: "Le voci girano. Per i giornali volevamo cinque giocatori diversi ma poi c'è la realtà. Avevamo alcuni nomi sul tavolo e alla fine abbiamo scelto Fonseca".  E su Conte: "Per quel che cercavamo il suo nome non è mai uscito tra le nostre idee". Alla fine ha voluto lanciare un appello ai tifosi: "Loro sono importanti per questa squadra, ci danno una forza in più. Loro ci servono e gli dico che il futuro è radioso". 

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In casa Milan è arrivato il tanto atteso annuncio del nuovo allenatore. Il club ha scelto Paulo Fonseca e ad annunciarlo è stato Zlatan Ibrahimovic nel corso della sua prima conferenza da dirigente rossonero: "Abbiamo studiato bene, abbiamo messo i criteri su cosa cerchiamo e cosa vogliamo. Lo abbiamo scelto per portare la sua identità nei giocatori che abbiamo, per come vogliamo che giochi la squadra, con un gioco dominante e offensivo; con tutto il rispetto per Pioli, volevamo portare qualcosa di diverso ai giocatori. Abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite. Fonseca è l'uomo giusto. Siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto". Diretto, schietto e senza troppi giri di parole, d'altronde l'ex attaccante svedese del Milan ci ha sempre abituato a questo e ha parlato di tantissimi temi. 

Ibra, il Milan e la storia

Zlatan Ibrahimovic ha risposto senza remore sugli obiettivi: "Prossimo step rinforzare la squadra per essere competitivi. Poi i trofei, non solo in Italia ma anche in Europa dove siamo stati forti per tanto tempo. Ogni anno dobbiamo giocare per vincere trofei. Il Milan non vince, il Milan fa la storia: questa è la differenza tra noi e gli altri". Come detto, mai banale e questa è stata un'altra conferma.

Da qui ha poi parlato del suo ruolo: "Con Gerry sono stato chiaro: 'se devo entrare nel Milan, deve essere un progetto vincente' chi conosce la mia mentalità sa che io non accetto perdere. Voglio vincere e vincerò. Gerry mi ha risposto: 'Benvenuto'. E da lì siamo partiti". E ora il suo ruolo è: "Operating partner di Red Bird, la mia responsabilità è nel Milan, lavoro con Furlani e Moncada. Sono coinvolto su tutto: Milanello, Casa Milan e Vismara. Ma non è un one man show: tutti hanno responsabilità. Dopo sei mesi mi sono già arrivati i primi capelli grigi. Si lavora". 

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