Milan, viaggio nella crisi: gli errori di Pioli ma non solo…

Rossoneri già in ritardo nella lotta scudetto. Smarrito il bel gioco e troppi infortuni. Il mercato delude, sotto accusa alcuni senatori
Milan, viaggio nella crisi: gli errori di Pioli ma non solo…© LAPRESSE

Tutti sotto esame. In casa Milan non è tempo di processi sommari e righe da tirare, ma è evidente che gli ultimi quattro risultati - un pareggio e tre sconfitte (dal 2012, con Allegri in panchina, la squadra rossonera non perdeva due gare di fila in casa senza segnare); 2 gol fatti e 7 subiti - abbiano fatto precipitare la squadra nella prima vera crisi stagionale. Probabilmente sarebbe stata utilissima la sosta, per respirare, capire a fondo i problemi e come risolverli. Invece, fra meno di 48 ore, il Milan ospiterà il Psg in quella che potrebbe essere la gara bivio del percorso in Champions di questa stagione.

Il Diavolo ha solo due punti ed è ultimo nel girone, per sperare negli ottavi serviranno solamente i tre punti e le premesse per raggiungerli, dopo il rotondo 0-3 di Parigi e il ko interno di sabato sera con l’Udinese, sono tutt’altro che incoraggianti. Sabato, poi, andrà in casa di un Lecce che corre e gioca.

Tecnico e staff

Come detto, dopo i sonanti fischi di San Siro sabato sera, tutti ora hanno i fari puntati addosso, a partire ovviamente da Stefano Pioli. Il tecnico ha la piena fiducia della società e in passato ha già saputo ribaltare pronostici avversi, ma è evidente che pure lui abbia delle responsabilità (e se le è assunte dopo l’Udinese). Ieri il tecnico, con il suo staff, si è confrontato con la squadra, sono stati visti i video della partita e analizzato cosa non ha funzionato, praticamente tutto. Il bel Milan di agosto sembra essersi smarrito nel derby. È vero che la squadra poi ha reagito, ma i risultati non sono andati di pari passo con le prestazioni; la manovra fluida, rapida, europea che si era vista nelle prime tre giornate, è evaporata, come se quel 5-1 avesse fatto crollare le certezze costruite in estate. Complici i tanti infortuni - un capo d’accusa che Pioli dribbla spesso, ma che non può non far riflettere sul lavoro atletico del suo staff -, l'allenatore a volte ha abbandonato il 4-3-3 per cercare soluzioni tattiche alternative che hanno però aumentato la confusione. Il Milan la stagione scorsa nelle prime undici giornate di campionato e tre di Champions, aveva segnato ben 28 reti con 13 marcatori differenti; quest’anno è fermo a 18 con 7 giocatori. Se le mosse “fantasiose” sono un plus quando le cose girano, al contrario possono risultare un boomerang (vedi le due punte con i friulani). In momenti del genere, rimanere sul sistema su cui si è lavorato durante la preparazione, potrebbe aiutare.

Giocatori

Chiaramente non può essere solo colpa di Pioli. In campo vanno i giocatori e in tanti, a partire da alcuni senatori come Theo Hernandez e Leao, non stanno rendendo. Altri, molti dei nuovi, non stanno mostrando il carattere giusto per giocare nel Milan, per sapersi confrontare con determinate pressioni che una maglia e una piazza del genere comportano. Serve una crescita generale.

Ibrahimovic

E chissà che non serva come nel 2020 un aiuto esterno. Allora fu determinante l’acquisto di Ibrahimovic e lo svedese potrebbe tornare ancora utile. Cardinale, atteso fra oggi o domattina a Milano, vuole riportare Ibra nel club, con un ruolo di raccordo fra squadra e società. Zlatan non è contrario, ma non vuole essere una figurina. Pioli non è contrario al suo ritorno: certo, Ibra è ingombrante, ma se il suo apporto aiutasse a far crescere il gruppo...

Società

Gruppo costruito da una dirigenza che ha bocciato il mercato 2022 di Maldini e Massara, cacciandoli. Ma il mercato 2023 come sta andando sul campo? Finora, esclusi Sportiello (preso da Maldini) e Pulisic, non benissimo, fra rendimenti insufficienti (Jovic e Romero), infortuni (Chukwueze e Loftus-Cheek, più Pellegrino) e prestazioni altalenanti (Okafor, Musah e Reijnders, quest'ultimo sfiancato da minuti disputati e cambi di ruolo). Mancano un centravanti alternativo a Giroud - come stride la doppietta di Colombo col Monza rispetto allo Jovic "ammirato" con l'Udinese - e un vero regista da Milan: Krunic e Adli non sembrano titolari all'altezza di una squadra con lo scudetto come obiettivo.

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