Milan, è Ibra l'anti-Toro

Lo svedese ha svolto tutto l'allenamento in gruppo: può tornare tra i convocati per la partita contro i granata di Juric

MILANO - Dove eravamo rimasti? A Sassuolo-Milan, 22 maggio. Quel pomeriggio Zlatan Ibrahimovic per l’ultima volta ha messo piede in campo sul terreno di gioco. Dopo aver fatto il pieno di endorfine per lo scudetto vinto, lo svedese il 25 era già sotto i ferri per risolvere definitivamente l’instabilità dell’articolazione del ginocchio sinistro attraverso la ricostruzione del legamento crociato anteriore, con rinforzo laterale e riparazione meniscale. Sette-otto mesi di stop nel tentativo di fermare per un'ultima volta il tempo (contestualmente arrivò il rinnovo annuale). Lo svedese - che pensa ancora da giocatore - si è sottoposto ad allenamenti durissimi proprio con l’obiettivo di tornare in campo e il suo rientro potrebbe essere imminente: oggi, marredì 7 febbraio, ha svolto tutto l’allenamento in gruppo e Stefano Pioli dovrebbe convocarlo per la gara di venerdì 7 con il Toro.

Ibra, l'additivo in più

L'obiettivo dell’allenatore è riportare al centro del villaggio l’uomo che, ai tempi, ha trasformato una squadra di talenti impauriti in una formidabile macchina da guerra. L’urlo, dopo aver rovesciato il tavolo, a Reggio Emilia («Milano non è Milan: l’Italia è Milan») è prova tangibile di quanto sia impattante Ibra per lo spogliatoio. Ritrovarlo può essere per Pioli fondamentale nel momento più difficile dei suoi anni in rossonero. Il primo a saperlo è proprio l’allenatore a cui sono mancati come il pane lo svedese e Mike Maignan, altro “lider maximo” nelle segrete stanze di Milanello. E pazienza se l’ultima gara dal 1' al 90' Ibra l’ha giocata il 17 gennaio di un anno fa (il famoso Milan-Spezia, dove la topica dell’arbitro Serra ha rubato la scena) e non è stato incluso in lista Champions. Un problema in più per il Toro che già troverà un Milan ferito dopo il ko nel derby, l'ennesimo in questo periodo da incubo: avere Ibra nello spogliatoio può essere un formidabile additivo per mettere una pietra sulla crisi iniziata dopo quei gol presi nel finale con la Roma.

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