Pioli batte sulla testa del Milan

Il tecnico lavora a livello psicologico per dare serenità. E non vuole più passaggi all'indietro come col Lecce
Pioli batte sulla testa del Milan© Canoniero

MILANO - Nel corso di Milan-Lecce, c’è stato un gesto eloquente e ripetitivo nei confronti dei suoi calciatori: giocare il pallone in avanti. Un segnale di mentalità e di quello che vuole vedere l’allenatore rossonero, che sta lavorando molto sulla testa dei suoi uomini per installare il chip di una nuova visione delle cose, anche in situazioni di controllo. Al terzo pallone giocato all’indietro da Musacchio e fatto pervenire a Donnarumma, Pioli si è girato verso la sua panchina con un linguaggio del corpo eloquente e che stava a indicare la sua insoddisfazione. Nel suo credo calcistico, il pallone deve andare il più possibile nella metà campo avversaria, anche nelle situazioni di difficoltà. Oggi, alla ripresa degli allenamenti a Milanello, Pioli continuerà a lavorare su questi aspetti, onde evitare che si vengano a creare situazioni simili a quella che ha portato al gol del 2-2 del Lecce, dove Suso ha giocato una palla dentro il campo verso Biglia che non aveva grandi opzioni per lo sviluppo della transizione ed ha così commesso un errore, risultato poi determinante.



Dunque, oltre che sul campo, è sulla testa che Pioli deve martellare i suoi giocatori. I primi giorni di allenamento, sotto la sua gestione, vengono raccontati come sorridenti e carichi di buon umore, segno evidente di come l’allenatore abbia cercato di rivitalizzare il gruppo e di farlo uscire dal torpore nel quale era finito durante la gestione Giampaolo. E contro il Lecce, almeno per 65 minuti, si è visto un Milan decisamente diverso. Più aggressivo, concentrato e famelico. Dunque le corde toccate da Pioli sono state quelle giuste, ma il gol al 92’ ha fatto affiorare i soliti, reconditi e mai estirpati, problemi di tenuta psicologica della squadra. Che aveva saputo anche reagire al pareggio di Babacar, trovando il gol del 2-1 con Piatek e dando la sensazione di avere in mano la partita. Così non è stato, ma il copione dovrà cambiare.

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