Gelo Lazio-Tudor: intesa difficile sulle strategie

Non tutto fila liscio. Dubbi di Lotito sulla riconferma: troppi giocatori scontenti

ROMA - La permanenza di Igor Tudor alla Lazio non può definirsi in bilico, ma di sicuro non è più da dare per scontata. Venti di crisi agitano gli umori di Formello, il futuro biancoceleste potrebbe clamorosamente subire un nuovo colpo di scena a due mesi e mezzo dalle dimissioni di Sarri. Quell’abiura che ha creato la prima grande spaccatura di una stagione che per Lazio evidentemente non si è ancora conclusa definitivamente. E nessuno può permettersi di andare in vacanza. Tudor sperava di staccare la spina dopo aver consegnato a Lotito l’accesso in Europa League con un bilancio di 18 punti in 9 partite: i risultati hanno dato ragione alla scelta del presidente, che ha evitato l’opzione traghettatore per ingaggiare un sergente di ferro e affidargli le chiavi del progetto tecnico con un contratto di un anno e mezzo a 2,5 milioni di euro a stagione. Qualcosa però col passare delle settimane sembra essersi rotto, colpa di quel malumore che nelle ultime giornate serpeggiava in parallelo ai risultati positivi che Tudor continuava a garantire, nonostante un amore mai sbocciato con lo spogliatoio.

Lazio-Tudor, il punto di rottura

Ma non è questo il vero punto di rottura: ci sono troppi giocatori che Tudor non avrebbe intenzione di coinvolgere pienamente nel suo prossimo progetto, tre dei quali rappresentano gli investimenti più importanti del club mossi un anno fa sul mercato. La frattura con Guendouzi mai sanata dai tempi di Marsiglia, l’incompatibilità al suo modo di giocare di Rovella e la bocciatura di Isaksen, dopo una manciata di minuti giocati pure fuori ruolo, sono i motivi dell’insoddisfazione principale di Fabiani e Lotito. Tutti calciatori, tra gli altri, sacrificabili in estate per Tudor, inflessibile nonostante siano gli stessi che il club vorrebbe vedere valorizzati nel prossimo campionato. Ora serve un compromesso, difficile al momento considerando il gelo calato dal rompete le righe post Sassuolo di domenica. Altro che vertice di mercato, alla Lazio bisogna capire se ci sono i presupposti per dar seguito a un matrimonio sancito giusto tre mesi fa. Mentre si rincorrono le voci che porterebbero a un possibile assalto a Vincenzo Italiano in caso di clamoroso addio, Lotito deve riprendere le redini ed evitare l’ennesimo scossone. Ha sempre rispettato le scelte tecniche di ogni allenatore, ma sul mercato è spesso intransigente: soprattutto se gli si chiedesse di buttare a mare gli 80 milioni spesi per il parco giocatori soltanto un’estate fa.

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