Quando arriva Douglas Luiz?
Se il Brasile andrà fino in fondo in Coppa America, Douglas Luiz sarà impegnato fino al 15 luglio, giorno della finale a Miami, quando la Juventus sarà già alle prese con la preparazione estiva alla Continassa agli ordini del nuovo tecnico Thiago Motta. A quel punto lo sbarco del brasiliano a Torino avverrà soltanto ad agosto con pochissimo tempo a disposizione per calarsi nello scacchiere juventino e nel calcio italiano visto che il campionato parte nel week end dopo Ferragosto. Ma il centrocampista brasiliano avrà modo per mettersi al passo con i compagni, forte di un contratto che lo lega alla Juventus per cinque anni, fino all’estate 2029, e di un ingaggio da circa 4.5 milioni a stagione. E dopo le cinque annate trascorse in Premier League, per un totale di 204 partite e 22 gol con la maglia dell’Aston Villa, l’approdo a Torino rappresenta un ulteriore salto di qualità in carriera.
Douglas Luiz: il suo mondo
Plasmato nelle favelas, che Douglas Luiz si è griffato sulla pelle. Lì dove criminalità e violenza sono diffuse, ma dove la vita feroce forgia anche creatività e spirito di riscatto. «Vengo dalla favela e ce l’ho fatta» il grido di battaglia del centrocampista brasiliano pronto a sbarcare a Torino: non nega le sue radici, l’essere nato e aver vissuto nella favela Nova Holanda di Rio de Janeiro, aver iniziato a calciare il pallone in quei campetti di asfalto, piazzole circondate su tutti i lati da baracche incastrate nel paesaggio. «Ho visto persone pugnalate di fronte a me, molti miei amici della favela se la passano male, ma la comunità aiuta chi ne ha più bisogno». Esterna orgoglio di appartenenza perché nelle favelas «non tutto è negativo, c’è gente di talento». Per lui ha rappresentato una sfida unica, che ha vinto. A 14 anni approda al Vasco de Gama, debutta in prima squadra due anni più tardi, il primo stipendio lo dona interamente a sua mamma, che fa la parrucchiera nella favela ed è fondamentale nella vita di Douglas Luiz. «Mi ha dato tutto, e proprio per questo non dimenticherò mai da dove sono venuto».