Pagina 1 | Berardi, il diversamente interista

Berardi, il diversamente interista© LAPRESSE

MILANO - Prima della gara di ieri Domenico Berardi aveva affrontato l’Inter quindici volte, segnando sette reti e ottenendo altrettanti trionfi. Che fosse quindi il pericolo numero uno per i nerazzurri era cosa nota, col calciatore calabrese bestia neroverde dei vice campioni d’Europa. Nonostante però tutti fossero quindi consapevoli delle qualità dell’attaccante del Sassuolo, ieri sera Berardi si è ripetuto. Con una prestazione super, anche per Luciano Spalletti che potrà contare su di lui nelle prossime convocazioni azzurre, un assist e l’ottavo sigillo contro la squadra che tifava fin da bambino.

Berardi e l'interesse della Juventus

Berardi ha trovato così la quarta realizzazione alla scala del calcio contro l’Inter, dopo le marcature, tutte decisive per i suoi, del gennaio del 2016 (Inter-Sassuolo: 0-1), del maggio del 2018 (Inter-Sassuolo: 1-2) e del giugno del 2020 (Inter-Sassuolo: 3-3).Insomma per l’ennesima volta il ragazzo ha incantato San Siro, dimostrando nuovamente in uno degli stadi più iconici del mondo, doti da calciatore più che decisivo. Sarà anche per questo che la Juventus, che già lo aveva cercato nel mercato estivo, proverà a portarlo a Torino a gennaio. Una voce che circola con insistenza negli ambienti bianconeri.

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Le parole di Carnevali

E che – viste le parole degli scorsi giorni di Carnevali – deve già essere arrivata all’orecchio dell’ad dei neroverdi: «Ammetto che un contatto con la Juventus c'è stato dopo che Berardi aveva espresso la ferma intenzione di andare in bianconero le recenti dichiarazioni dello stesso Carnevali -. A Torino volevano il giocatore, ma non c'è stata una trattativa vera e propria, noi avevamo solo dato una scadenza, il 17 agosto, per chiudere l'accordo e per trovare un sostituto. In quel momento la Juve aveva forse problematiche diverse ed è finita con un nulla di fatto. Una riapertura a gennaio? Mai escluderlo, magari arriveranno proposte più importanti, non posso dirlo, ma è evidente che il Sassuolo non abbia bisogno di vendere».

Berardi, i numeri in stagione

Che il Sassuolo sia una bottega cara è risaputo, ma con l’offerta giusta questa volta il capitano dei neroverdi dovrebbe davvero salutare casa per approdare così per la prima volta in carriera in un top club di livello mondiale. Molto probabilmente dipenderà dal percorso del calciatore e della squadra sino all’inizio del nuovo anno, con Berardi che in questa stagione, dopo non essere stato convocato nelle prime due partite di A contro Atalanta e Napoli (e guarda caso erano arrivate due sconfitte, entrambe per 0-2, per i ragazzi di Dionisi) aveva realizzato una doppietta al Verona e siglato uno un gol alla Juventus nel poker rifilato alla Vecchia Signora prima del trionfo di San Siro.

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MILANO - Prima della gara di ieri Domenico Berardi aveva affrontato l’Inter quindici volte, segnando sette reti e ottenendo altrettanti trionfi. Che fosse quindi il pericolo numero uno per i nerazzurri era cosa nota, col calciatore calabrese bestia neroverde dei vice campioni d’Europa. Nonostante però tutti fossero quindi consapevoli delle qualità dell’attaccante del Sassuolo, ieri sera Berardi si è ripetuto. Con una prestazione super, anche per Luciano Spalletti che potrà contare su di lui nelle prossime convocazioni azzurre, un assist e l’ottavo sigillo contro la squadra che tifava fin da bambino.

Berardi e l'interesse della Juventus

Berardi ha trovato così la quarta realizzazione alla scala del calcio contro l’Inter, dopo le marcature, tutte decisive per i suoi, del gennaio del 2016 (Inter-Sassuolo: 0-1), del maggio del 2018 (Inter-Sassuolo: 1-2) e del giugno del 2020 (Inter-Sassuolo: 3-3).Insomma per l’ennesima volta il ragazzo ha incantato San Siro, dimostrando nuovamente in uno degli stadi più iconici del mondo, doti da calciatore più che decisivo. Sarà anche per questo che la Juventus, che già lo aveva cercato nel mercato estivo, proverà a portarlo a Torino a gennaio. Una voce che circola con insistenza negli ambienti bianconeri.

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