Pagina 2 | Retegui, il colpo a zero, il top e la sorpresa: la Juve sceglie il nuovo bomber

Le difficoltà della Juventus non sono soltanto di natura tecnica, ma rimanendo alle questioni inerenti solo e soltanto al campo, l’impatto zero dell’attacco è la più evidente lacuna strutturale di una squadra che fatica a concretizzare e che non può contare sull’apporto continuo e affidabile di uno o più bomber prolifici. I limiti dei singoli vanno condivisi con i problemi di una squadra che, pur costruendo, non è in grado di capitalizzare e che nell’arco della stagione, passando da un allenatore a un altro, ha mancato il salto di qualità: la trasferta di Parma con relativa sconfitta pesante ha evidenziato ancora di più ciò che l’impatto di Tudor, con le sue idee e il suo carisma, aveva mascherato nelle prime tre partite della sua stagione: non si può tuttavia continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto.

Un reparto che va rinforzato

La Juventus andrà rinforzata nel reparto offensivo, ma è ovvio che con la Champions oppure senza non sarà un dettaglio da poco: al di là della questione economica, che non è di per sé un corollario, c’è anche l’appeal che non è da sottovalutare quando l’obiettivo è attirare calciatori di alto livello e con notevoli ambizioni. Puntare tutto su Dusan Vlahovic, bilancia alla mano, non ha pagato dividendi: l’attuale assetto societario ha ereditato il pesante contratto del bomber serbo, oltre a un investimento mostruoso per il cartellino. Il gioco non è valso la candela e le parti sono destinate a separarsi in estate, dopo il Mondiale per Club. Ma attenzione: Vlahovic vanta ancora un anno di contratto (a 12 milioni netti di ingaggio), è stimato in Premier e ha ricevuto offerte importanti dall’Arabia (sempre declinate), però comprensibilmente non intende rinunciare allo stipendio e ipotesi di rinnovo spalmando le cifre non sono mai decollate.

 

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La situazione di Kolo Muani

La Juventus dovrà dunque sedersi al tavolo con l’agente per trovare una soluzione in uscita che accontenti tutti: altre strade,al momento, non sembrano percorribili. Discorso diverso per Randal Kolo Muani: lui la Juve deve guadagnarsela e ha cinque partite a disposizione per riuscirci, sfruttando anche le assenze per problemi fisici di Vlahovic (sicura domani con il Monza, possibile a Bologna). Altrimenti il francese, come da contratto, tornerà a Parigi prima del Mondiale per Club, anche se il club bianconero punta comunque a ottenere una deroga in attesa di valutare la possibilità di prolungare il prestito inserendo un’opzione di riscatto, considerando i costi molto alti per il cartellino. Non c’è certezza anche perché la Juve deve capire quale sia il vero Kolo Muani: se quello scintillante delle prime partite con Thiago Motta o quello delle ultime uscite, senza reti e che pare un pesce fuor d’acqua. La verità sta nel mezzo, forse, per cui la dirigenza avrà tempo e modo di valutare e trarre le conclusioni sul francese, ma nel frattempo si muove per il bomber del futuro.

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Osimhen solo con la Champions

Se dovesse naufragare la trattativa con il Manchester United, non è un mistero che il primo della lista sarebbe Victor Osimhen. Ma serve la Champions e il livello di difficoltà dell’operazione con il Napoli è elevato, come i costi: 70 milioni più ingaggio lordo in doppia cifra (pur potendo beneficiare degli effetti del decreto crescita). Ecco allora che prende piede l’ipotesi di arrivare a un altro goleador: detto di Lookman,che sarebbe più una seconda punta, tornano a salire le quotazioni di Mateo Retegui: servono almeno 50 milioni per l’azzurro, il cui stipendio sarebbe ampiamente alla portata della nuova gestione bianconera sul tetto ingaggi. Non si può dire lo stesso per quanto concerne Jonathan David: si libererà a parametro zero, però tra bonus alla firma, commissioni e ingaggio (la richiesta è in doppia cifra a stagione) rischia di costare comunque troppo. Occhio a una sorpresa, di cui si è già parlato: Liam Delap, classe 2003 dell’Ipswich Town, valutazione tra i 35 e i 40 milioni. 

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La situazione di Kolo Muani

La Juventus dovrà dunque sedersi al tavolo con l’agente per trovare una soluzione in uscita che accontenti tutti: altre strade,al momento, non sembrano percorribili. Discorso diverso per Randal Kolo Muani: lui la Juve deve guadagnarsela e ha cinque partite a disposizione per riuscirci, sfruttando anche le assenze per problemi fisici di Vlahovic (sicura domani con il Monza, possibile a Bologna). Altrimenti il francese, come da contratto, tornerà a Parigi prima del Mondiale per Club, anche se il club bianconero punta comunque a ottenere una deroga in attesa di valutare la possibilità di prolungare il prestito inserendo un’opzione di riscatto, considerando i costi molto alti per il cartellino. Non c’è certezza anche perché la Juve deve capire quale sia il vero Kolo Muani: se quello scintillante delle prime partite con Thiago Motta o quello delle ultime uscite, senza reti e che pare un pesce fuor d’acqua. La verità sta nel mezzo, forse, per cui la dirigenza avrà tempo e modo di valutare e trarre le conclusioni sul francese, ma nel frattempo si muove per il bomber del futuro.

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