Torino - Ha raccontato tutto: dagli anni da calciatore agli amori finiti - non solo quelli legati al pallone -, fino a quelli riscoperti e all’attuale esperienza in panchina. Sempre col sorriso, senza rimpianti. Del resto, Carlos Tevez ha vinto ogni trofeo possibile con i club, inclusi Champions League e Libertadores. Cos’altro avrebbe potuto desiderare? Forse il Mondiale con l’Argentina, ma quella generazione, pur talentuosa, non era destinata a scrivere la storia. "Va bene così, ho fatto cose importanti", ha dichiarato l’Apache a Olga, piattaforma di streaming con milioni di iscritti, fondata proprio a Buenos Aires: la città che lo ha visto partire e poi tornare, tra campo e panchina, per le sue pagine più significative.
Ora, pur essendo già entrato nel mondo degli allenatori, Tevez sogna ancora una partita d’addio speciale, nello stadio che più lo rappresenta: la Bombonera. Vorrebbe accanto a sé due fuoriclasse per un tridente da leggenda: a sinistra Cristiano Ronaldo, a destra Leo Messi. "Li farò incontrare, giocheranno insieme - ha promesso l’ex numero 10 della Juventus -. Li contatterò personalmente. Sapete come li ho salvati su WhatsApp? Uno è CR7, l’altro è Nano". Risate in studio e sguardi sognanti, mentre prendeva forma l’idea dell’ultima esibizione palla al piede del suo alter ego Carlitos.