Exor, da 15 a 110 milioni per la Juve? Il perché dell’intervento e il caso limite

John Elkann ha già dato la disponibilità a un nuovo esborso economico. Ma se la squadra arriva quarta…

Se l’altro giorno Exor non aveva citato la Juventus, insieme ad altre delle sue 18 aziende, nell’annuale lettera ai propri azionisti, ieri è passata direttamente dalle “non parole” ai fatti “veri e propri”. Poco prima di cena, ecco il comunicato del club bianconero in cui si registra questo passaggio più che mai significativo: “Il Consiglio di Amministrazione, preso atto della disponibilità di Exor, ha deliberato di procedere con la richiesta di un versamento in conto futuro aumento di capitale per complessivi € 15 milioni (il “Versamento”) la cui esecuzione sarà finalizzata immediatamente”. In realtà da parte della holding della famiglia Agnelli è stata data una disponibilità finanziaria più ampia, che potrà arrivare sino a 110 milioni di euro, qualora i risultati sportivi a fine stagione si rivelassero al di sotto delle aspettative, comportando introiti minori rispetto alle precedenti previsioni.

 

Nuovo aumento di capitale: il motivo

Va ricordato che in ogni caso questo eventuale aumento di capitale non dovrebbe riguardare i piccoli azionisti, ma soltanto il maggiore (Exor) e gli investitori istituzionali. Dunque cosa è successo e come mai questa immediata immissione di liquidità? Il perché va ricercato nella volontà di evitare una criticità troppo significativa relativa al patrimonio netto, alla luce delle spese extra dettate dal mercato di gennaio con la necessità di ingaggiare due difensori al posto di Bremer e Cabal (out per tutta la stagione) e dall’accantonamento per le due annualità di Thiago Motta esonerato domenica scorsa. Il capitale sociale, di 15 milioni, non può scendere sotto i due terzi del patrimonio netto, e verosimilmente la condizione non si sarebbe comunque verifi cata, ma proprio per evitare qualsiasi problematica si è deciso di ricorrere a questa iniezione di danaro.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

L'importanza di un posto Champions

Non va dimenticato, tra l’altro, che la Juventus è quotata in Borsa, per cui le maglie di verifica sono più strette e frequenti che per una “normale” società di calcio. Dunque, per ovviare a una potenziale tensione finanziaria, Exor ha deciso di scendere in campo, ossigenando la situazione. Ma non è detto che nel giro dei prossimi tre mesi debba tornare nuovamente ad allargare i cordoni della borsa. Poichè il raggiungimento del 4° posto e la conseguente partecipazione alla prossima Champions League (65 milioni minimi garantiti) e gli almeno 25 milioni, peraltro non previsti nel bilancio, che arriveranno dal Mondiale per Club, garantirebbero il traguardo sui conti che si era prefissato. A quel punto, potrebbe non essere nemmeno obbligatorio ricorrere a una cessione durante la breve finestra di mercato di giugno, aggiunta dalla Fifa per consentire alle squadre che giocheranno il torneo negli Stati Uniti di aggiustare la propria rosa.

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Se l’altro giorno Exor non aveva citato la Juventus, insieme ad altre delle sue 18 aziende, nell’annuale lettera ai propri azionisti, ieri è passata direttamente dalle “non parole” ai fatti “veri e propri”. Poco prima di cena, ecco il comunicato del club bianconero in cui si registra questo passaggio più che mai significativo: “Il Consiglio di Amministrazione, preso atto della disponibilità di Exor, ha deliberato di procedere con la richiesta di un versamento in conto futuro aumento di capitale per complessivi € 15 milioni (il “Versamento”) la cui esecuzione sarà finalizzata immediatamente”. In realtà da parte della holding della famiglia Agnelli è stata data una disponibilità finanziaria più ampia, che potrà arrivare sino a 110 milioni di euro, qualora i risultati sportivi a fine stagione si rivelassero al di sotto delle aspettative, comportando introiti minori rispetto alle precedenti previsioni.

 

Nuovo aumento di capitale: il motivo

Va ricordato che in ogni caso questo eventuale aumento di capitale non dovrebbe riguardare i piccoli azionisti, ma soltanto il maggiore (Exor) e gli investitori istituzionali. Dunque cosa è successo e come mai questa immediata immissione di liquidità? Il perché va ricercato nella volontà di evitare una criticità troppo significativa relativa al patrimonio netto, alla luce delle spese extra dettate dal mercato di gennaio con la necessità di ingaggiare due difensori al posto di Bremer e Cabal (out per tutta la stagione) e dall’accantonamento per le due annualità di Thiago Motta esonerato domenica scorsa. Il capitale sociale, di 15 milioni, non può scendere sotto i due terzi del patrimonio netto, e verosimilmente la condizione non si sarebbe comunque verifi cata, ma proprio per evitare qualsiasi problematica si è deciso di ricorrere a questa iniezione di danaro.

 

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