“Motta ricorda Maifredi, so che ha litigato…”: la leggenda Juve senza pietà

Stefano Tacconi all’attacco: “Tudor non mi fa impazzire, per tornare grandi serve Andrea Agnelli”

"Dopo quello che ho passato io con Maifredi non pensavo di rivedere una Juve ancora così in difficoltà. La situazione è preoccupante. Serviva una svolta". Nonostante sia stato uno dei portieri più forti della storia juventina (377 presenze con 156 clean sheet e svariati trofei in bacheca tra cui 2 scudetti, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Uefa), Stefano Tacconi quando parla va sempre all’attacco. La legend bianconera era tra gli ospiti d’onore a Rimini della Charity Night Top Club insieme col figlio Andrea, che ha appena aperto un’agenzia di scouting (Junic Football Agency) col placet di papà: "Può fare belle cose e togliersi molte soddisfazioni. Conosce bene questo mondo e ama il calcio". A proposito di amori: quello sportivo dell’ex saracinesca bianconera resta sempre la Vecchia Signora.

 

La Juve sembra in caduta libera…

"È una squadra senza carattere. Non sanno reagire alle difficoltà. Contro Atalanta e Fiorentina non ho visto un tiro decente in porta".

Il club intanto ha messo alla porta Motta. Mossa giusta?

"Certamente. Vorrei farle io una domanda, ma so già la risposta".

Imiti Marzullo: si faccia una domanda e si dia una risposta.

"Se fossi in un tifoso o in un dirigente mi chiederei cosa avevano davvero Inter, Napoli e Atalanta in più della Juve?".

E cosa risponderebbe?

"Facile: l’allenatore! E pure carismatico e con gli attributi. Motta invece ricorda Maifredi: mi sembra presuntuoso come lui. So che ha litigato un po’ con tutti. Non mi piace poi il fatto che ogni volta cambiava formazione senza dare punti di riferimento alla squadra. Quest’anno non abbiamo mai visto lo stesso undici titolare per tre partite di fila. Difficile così fare risultati e creare un gruppo forte".

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Tacconi scettico su Tudor. Per il dopo "vota" Gasperini

Via Motta, arriva Tudor: è la figura giusta per aprire un ciclo?

"Non è che mi faccia impazzire".

Quale sarebbe allora il nome giusto?

"In estate non mi dispiacerebbe vedere Gasperini al timone della Juventus".

Nell’occhio del ciclone c’è pure il dt Giuntoli per una campagna acquisti costosa ma inefficace.

"In estate ha preso giocatori che volevano tutti e reduci da stagioni super. Il campo però non ha confermato le aspettative, è stato un po’ sfortunato. Diamogli ancora fiducia".

Di cosa ha bisogno la Vecchia Signora per tornare grande?

"Di un presidente come Andrea Agnelli per ridare una mentalità vincente e da Juve a tutto il club".

Tra i calciatori a chi si affiderebbe per uscire dal momento di crisi?

"Non vedo grossi leader. Francamente mi hanno un po’ tutti deluso".

 

 

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Tacconi "salva" Di Gregorio. Su Kolo Muani e Vlahovic

Tra i pochi a salvarsi, Di Gregorio ha evitato goleade più pesanti contro Fiorentina e Atalanta.

"Vero. Era partito molto bene, poi se ti arrivano 10-12 tiri in porta a partita si fa dura per qualsiasi portiere".

Davanti i bianconeri sono a un bivio: su chi punta tra Kolo Muani e Vlahovic?

"Il francese aveva iniziato forte prima di essere risucchiato dai problemi della squadra. Fossi nella Juve, cercherei di trattenerlo".

Yildiz invece divide: ha doti da top player o è ancora acerbo per essere considerato un big?

"Ha talento, ma è giovane e dev’essere supportato. Motta non l’ha aiutato cambiandogli ruolo ogni settimana".

Chi teme invece nella corsa al quarto posto?

"Il Milan mi sembra in difficoltà, la Lazio non credo regga alla lunga il doppio impegno campionato-Coppa e potrebbe lasciare punti per strada. Occhio al Bologna: hanno entusiasmo e per questo li ritengo molto pericolosi".

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"Dopo quello che ho passato io con Maifredi non pensavo di rivedere una Juve ancora così in difficoltà. La situazione è preoccupante. Serviva una svolta". Nonostante sia stato uno dei portieri più forti della storia juventina (377 presenze con 156 clean sheet e svariati trofei in bacheca tra cui 2 scudetti, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Uefa), Stefano Tacconi quando parla va sempre all’attacco. La legend bianconera era tra gli ospiti d’onore a Rimini della Charity Night Top Club insieme col figlio Andrea, che ha appena aperto un’agenzia di scouting (Junic Football Agency) col placet di papà: "Può fare belle cose e togliersi molte soddisfazioni. Conosce bene questo mondo e ama il calcio". A proposito di amori: quello sportivo dell’ex saracinesca bianconera resta sempre la Vecchia Signora.

 

La Juve sembra in caduta libera…

"È una squadra senza carattere. Non sanno reagire alle difficoltà. Contro Atalanta e Fiorentina non ho visto un tiro decente in porta".

Il club intanto ha messo alla porta Motta. Mossa giusta?

"Certamente. Vorrei farle io una domanda, ma so già la risposta".

Imiti Marzullo: si faccia una domanda e si dia una risposta.

"Se fossi in un tifoso o in un dirigente mi chiederei cosa avevano davvero Inter, Napoli e Atalanta in più della Juve?".

E cosa risponderebbe?

"Facile: l’allenatore! E pure carismatico e con gli attributi. Motta invece ricorda Maifredi: mi sembra presuntuoso come lui. So che ha litigato un po’ con tutti. Non mi piace poi il fatto che ogni volta cambiava formazione senza dare punti di riferimento alla squadra. Quest’anno non abbiamo mai visto lo stesso undici titolare per tre partite di fila. Difficile così fare risultati e creare un gruppo forte".

 

 

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