Morata: "Famiglia Juve meravigliosa. Dybala come Isco, dopo 10 anni..."

L'attaccante spagnolo del Galatasaray si racconta a partire dall'esperienza al Milan fino a ricordare gli anni con la Vecchia Signora

Alvaro Morata non è sceso in campo nel derby tra Galatasaray e Fenerbahce, terminato 0-0 e con diverse polemiche per delle presunte frasi razziste di Mourinho. L'attaccante spagnolo non ha giocato per un piccolo infortunio, ma ha seguito la sfida e incitato i suoi compagni. "Vogliamo la quinta stella sulla maglia, il che significherebbe che il Galatasaray ha vinto il campionato turco, il 25esimo" ha detto in un'intervista a Marca. A gennaio l'ex Atletico ha deciso di lasciare Milano e il Milan per iniziare una nuova avventura a Istanbul: "Sono felicissimo. Esperienza diversa ma ho trovato un paese meraviglioso e un club incredibile". 

Morata, l'addio al Milan e il Galatasaray

Morata ha parlato del suo arrivo in Turchia: "Ho trovato un posto dove mi stanno trattando in modo speciale, con molto affetto, amore e sono felice con le persone. Tutti mi avevano detto che i turchi sono meravigliosi, ma fino a quando non sono arrivato qui non potevo capirlo. Ti darebbero tutto quello che hanno. Molte volte, non è una critica ad altri luoghi, posso andare con più calma qui che in altri posti in Europa. Negredo, Guti, Riera, Juan Mata mi avevano parlato in modo incredibile, meraviglie della Turchia, ma finché non sei qui e lo vedi...". 

L'attaccante ha spiegato del trasferimento a gennaio: "Circostanze calcistiche. Ognuno deve pensare al proprio, poi è facile dare un'opinione. Se tutto andrà bene l'anno prossimo giocherò la Champions League, per me è importante. Volevo continuare a gareggiare ai massimi livellli del calcio europeo. Non è sempre facile". E sull'addio al Milan: "Sono andato lì per Fonseca, mi ha dimostrato di volermi molto bene ma con il cambio in panchina un progetto che sembrava una cosa è diventato un'altra. Non mi sentivo più così a mio agio". 

 

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Morata, Simeone e l'addio all'Atletico

Lo spagnolo è andato sull'argomento mercato: "Lasciare l'Atletico? In quel momento era quello che il mio corpo e la mia testa mi chiedevano. Alla fine penso che se guardo indietro mi rendo conto che i tifosi erano riusciti, in un certo senso, a capirmi e dopo l'Europeo la gente in Spagna non mi vedeva più allo stesso modo".  Su Diego Simeone: "Anche se in pochi lo sanno, mi ha aiutato molto. Non solo per quanto riguarda il calcio, ma anche quando non stavo bene, quando ho attraversato una fase molto difficile a causa di cose diverse e ho toccato il fondo dopo la partita di Champions League contro il Borussia Dortmund. Come allenatore lo conosciamo tutti, ma l'anno scorso ho scoperto una grande persona che mi ha aiutato molto".

Sull'addio alla nazionale: "Ero convinto che sarebbe stato il mio ultimo torneo con la Nazionale. I miei compagni di squadra mi hanno fatto sentire importante, così come lo staff. Sono stato molto criticato per averlo detto, ma mi sentivo uno scudo per i miei compagni di squadra. Quando ho fatto quell'intervista (El Mundo) Pedri e Dani Olmo mi hanno detto che avrebbero voluto che fossi con loro. Questo mi ha incoraggiato a continuare perché alla fine sarei sempre stato in nazionale, per tutta la vita, ma ci sono momenti in cui soffri, però mi sono già ripreso da quella fase. Mi piace la nazionale". 

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La Juve, Dybala e Alice: a tutto Morata

Un ricordo delle squadre in cui ha giocato: "Fanno parte della mia vita. Ho imparato da tutti, sono storie diverse. Ho ricordi di tutti loro. La mia grande spina nel fianco è non aver vinto un titolo con l'Atletico. Rimarrà con me per sempre. Ho imparato molte cose e ho molti amici. Juventus? È un'atmosfera familiare, una grande compagnia e un club. Lavoratori meravigliosi".

Sull'amico Dybala: "È di un altro livello, lui come Isco... Giochi con lui da dieci anni e a volte fa cose che nemmeno pensavi potesse fare. Paulo è un grande amico, il padrino di mia figlia e gli auguro tutto il meglio". A chiudere ha parlato di Alice e i figli: "Sono felicissimo siano qui con me. Tutto nella vita ha uno scopo. Ci amiamo molto e non è successo nulla di così importante per prendere quella decisione. Erano piccole cose che mi hanno aiutato a capire e dare valore a quello che voglio, ovvero stare con la mia famiglia tutta la vita". 

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Alvaro Morata non è sceso in campo nel derby tra Galatasaray e Fenerbahce, terminato 0-0 e con diverse polemiche per delle presunte frasi razziste di Mourinho. L'attaccante spagnolo non ha giocato per un piccolo infortunio, ma ha seguito la sfida e incitato i suoi compagni. "Vogliamo la quinta stella sulla maglia, il che significherebbe che il Galatasaray ha vinto il campionato turco, il 25esimo" ha detto in un'intervista a Marca. A gennaio l'ex Atletico ha deciso di lasciare Milano e il Milan per iniziare una nuova avventura a Istanbul: "Sono felicissimo. Esperienza diversa ma ho trovato un paese meraviglioso e un club incredibile". 

Morata, l'addio al Milan e il Galatasaray

Morata ha parlato del suo arrivo in Turchia: "Ho trovato un posto dove mi stanno trattando in modo speciale, con molto affetto, amore e sono felice con le persone. Tutti mi avevano detto che i turchi sono meravigliosi, ma fino a quando non sono arrivato qui non potevo capirlo. Ti darebbero tutto quello che hanno. Molte volte, non è una critica ad altri luoghi, posso andare con più calma qui che in altri posti in Europa. Negredo, Guti, Riera, Juan Mata mi avevano parlato in modo incredibile, meraviglie della Turchia, ma finché non sei qui e lo vedi...". 

L'attaccante ha spiegato del trasferimento a gennaio: "Circostanze calcistiche. Ognuno deve pensare al proprio, poi è facile dare un'opinione. Se tutto andrà bene l'anno prossimo giocherò la Champions League, per me è importante. Volevo continuare a gareggiare ai massimi livellli del calcio europeo. Non è sempre facile". E sull'addio al Milan: "Sono andato lì per Fonseca, mi ha dimostrato di volermi molto bene ma con il cambio in panchina un progetto che sembrava una cosa è diventato un'altra. Non mi sentivo più così a mio agio". 

 

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