Juve, manca un leader
Ecco, la confusione sulla fascia di capitano di cui parla Tardelli è la chiave di lettura per provare a interpretare la mancanza di leadership. La rotazione dei gradi non è una novità nella gestione mottiana, ma il Bologna e lo Spezia non sono la Juventus, per ambizioni e per pressioni. O almeno non dovrebbe essere così. Manca una crescita caratteriale, come ha ribadito anche ieri sera Marchisio, un altro che qualcosa di Juve sa e che qualcosa con la Juve ha vinto. Rapportarsi con i calciatori è un altro aspetto su cui Thiago Motta deve ancora dimostrare di poter compiere il salto di qualità dalla provincia alla grande piazza: dai rapporti tesi con Danilo alla fascia di capitano (per quanto a rotazione) data e poi tolta a Gatti passando per i rapporti complicati con Vlahovic e la decisione (anche in questo caso fattuale, visti i minuti concessi) di rinunciare al rilancio di Fagioli. E pure Adzic è sparito dai radar: gli infortuni ne hanno rallentato l’esplosione, probabilmente, ma non riuscire a ricavare mai minuti fa pensare a una bocciatura, dopo aver promosso il montenegrino 18enne in prima squadra in estate, senza nemmeno passare dalla Next Gen. La confusione si vede anche a livello tattico: non si può certo dire che la Juventus giochi male (almeno non sempre), però i ruoli che cambiano danno poche certezze anche alla squadra, non soltanto ai tifosi.