Yildiz, da Borel a Del Piero è primato sui generis: Motta e la chiave derby

Vlahovic e Conceiçao acciaccati, Koopmeiners e Douglas in ritardo, Locatelli out: è Kenan la speranza per la sfida contro il Torino

TORINO - Kenan Yildiz si prepara ad aggiungere un nuovo pezzo alla sua collezione di record. Primato sui generis, quello che stabilirà domani, perché fondato sulla soggettività di un’opinione e non sull’oggettività dei numeri, però su un’opinione difficilmente discutibile: mai la Juventus aveva giocato un derby così aggrappata a un giocatore con meno di 20 anni. Non era aggrappata a Felice Borel, che pure decise diciottenne la sua prima stracittadina, il 4 dicembre 1932, ma in una squadra piena di campioni come quella che aveva già conquistato il primo di 5 Scudetti consecutivi. Né era aggrappata a Bruno Nicolé, pure lui a segno diciottenne nella vittoria per 4-3 del 26 ottobre 1958, ma con Boniperti e Sivori, per dirne due, al proprio fianco. Quanto ad Alessandro Del Piero, il primo derby lo giocò già ventenne il 25 gennaio 1995 e con Gianluca Vialli come capitano, la cui doppietta non bastò a evitare il 3-2 per i granata.

Motta, Yildiz chiave nel derby

Con la maglia numero 10 di Del Piero e Sivori - e Platini e Baggio - il diciannovenne Yildiz invece domani sarà il principale appiglio a cui i tifosi bianconeri appenderanno le loro speranze di vittoria e di rivalsa dopo il 2-2 beffa con la Fiorentina e il cocente 2-1 incassato dal Milan in semifinale di Supercoppa. Certo, le partite le vincono le squadre e non i singoli, ma all’interno di una squadra i singoli non sono tutti uguali. Ci sono i bomber e le stelle investite di questo ruolo anche dal loro stipendio: come Dusan Vlahovic, che però si è allenato a parte anche ieri e, seppure oggi dovrebbe tornare in gruppo, quasi certamente non potrà giocare dall’inizio e non attraversa comunque un momento splendido. Ci sono i grandi colpi di mercato: come Teun Koopmeiners e Douglas Luiz, che però sono ancora alla ricerca di se stessi e, seppure nel derby giocheranno quasi certamente dall’inizio, non si sono ancora guadagnati il ruolo di catalizzatori della fiducia e delle speranze dei tifosi. Ci sono le rivelazioni: come Francisco Conceiçao, che però ha ancora meno possibilità di essere a disposizione, e tantomeno di giocare dall’inizio, rispetto a Vlahovic. E ci sono i capitani: come Manuel Locatelli, fresco di investitura dopo l’esclusione dalla squadra di Danilo, che però domani sarà squalificato.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Yildiz, la Juve sulle spalle

E allora, con il suo bomber e giocatore più pagato che nella migliore delle ipotesi potrebbe essere disponibile per la panchina; con i suoi colpi di mercato più costosi finora incapaci di incidere; con la rivelazione della stagione fuori (o al massimo tra le riserve) per un problema muscolare; con il suo capitano squalificato, la Juventus affiderà la fetta più grossa delle proprie speranze di vittoria e di rilancio al suo talento più giovane e più fulgido (e più prezioso: 80 milioni secondo l’ultimo report del Cies). Fiducia e responsabilità che Yildiz ha già mostrato di poter sostenere con una maturità e una personalità fuori scala per la propria età: l’ultima volta proprio a Riad in Supercoppa, schierato in un inedito ruolo di ala destra ma protagonista delle azioni più pericolose e autore del gol del vantaggio bianconero. L’ennesimo in un debutto dopo quelli a Psv (in Champions), Salernitana (in Coppa Italia), Frosinone (in Serie A da titolare) e Germania (in Nazionale).

E dopo quello all’andata, nel suo primo derby giocato dal primo minuto. Secondo marcatore bianconero dopo Vlahovic con 5 gol stagionali, miglior under 20 della Serie A per gol (3), dribbling riusciti (27, settimo assoluto) e grandi occasioni create (4), Yildiz il peso del ruolo di uomo più atteso del derby, da parte bianconera, ha dimostrato di poterlo sostenere come ha dimostrato di poter sostenere quello ancora più alto di numero 10 della Juve. Il mondo bianconero spera che ne dia un’altra prova.

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO - Kenan Yildiz si prepara ad aggiungere un nuovo pezzo alla sua collezione di record. Primato sui generis, quello che stabilirà domani, perché fondato sulla soggettività di un’opinione e non sull’oggettività dei numeri, però su un’opinione difficilmente discutibile: mai la Juventus aveva giocato un derby così aggrappata a un giocatore con meno di 20 anni. Non era aggrappata a Felice Borel, che pure decise diciottenne la sua prima stracittadina, il 4 dicembre 1932, ma in una squadra piena di campioni come quella che aveva già conquistato il primo di 5 Scudetti consecutivi. Né era aggrappata a Bruno Nicolé, pure lui a segno diciottenne nella vittoria per 4-3 del 26 ottobre 1958, ma con Boniperti e Sivori, per dirne due, al proprio fianco. Quanto ad Alessandro Del Piero, il primo derby lo giocò già ventenne il 25 gennaio 1995 e con Gianluca Vialli come capitano, la cui doppietta non bastò a evitare il 3-2 per i granata.

Motta, Yildiz chiave nel derby

Con la maglia numero 10 di Del Piero e Sivori - e Platini e Baggio - il diciannovenne Yildiz invece domani sarà il principale appiglio a cui i tifosi bianconeri appenderanno le loro speranze di vittoria e di rivalsa dopo il 2-2 beffa con la Fiorentina e il cocente 2-1 incassato dal Milan in semifinale di Supercoppa. Certo, le partite le vincono le squadre e non i singoli, ma all’interno di una squadra i singoli non sono tutti uguali. Ci sono i bomber e le stelle investite di questo ruolo anche dal loro stipendio: come Dusan Vlahovic, che però si è allenato a parte anche ieri e, seppure oggi dovrebbe tornare in gruppo, quasi certamente non potrà giocare dall’inizio e non attraversa comunque un momento splendido. Ci sono i grandi colpi di mercato: come Teun Koopmeiners e Douglas Luiz, che però sono ancora alla ricerca di se stessi e, seppure nel derby giocheranno quasi certamente dall’inizio, non si sono ancora guadagnati il ruolo di catalizzatori della fiducia e delle speranze dei tifosi. Ci sono le rivelazioni: come Francisco Conceiçao, che però ha ancora meno possibilità di essere a disposizione, e tantomeno di giocare dall’inizio, rispetto a Vlahovic. E ci sono i capitani: come Manuel Locatelli, fresco di investitura dopo l’esclusione dalla squadra di Danilo, che però domani sarà squalificato.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Yildiz, da Borel a Del Piero è primato sui generis: Motta e la chiave derby
2
Yildiz, la Juve sulle spalle