Araujo a un passo, il nodo tra Juve e Barcellona. Giuntoli, alternativa in Premier

L'uruguaiano può arrivare anche se il club bianconero ha terminato i posti per gli extracomunitari. E c'è un nome caldo se salta l'intesa col Barça
Araujo a un passo, il nodo tra Juve e Barcellona. Giuntoli, alternativa in Premier
© Piccirillo

Urgenza e pazienza convivono forzatamente nel mercato della Juventus. Più che mai in difesa, ridotta all’osso dai gravi infortuni di Bremer e Cabal e dalla scelta di escludere Danilo, che ormai si allena a parte e tratta una risoluzione per accasarsi al Napoli. Fin qui l’urgenza, che però sarebbe possibile soddisfare soltanto avendo un budget tale da poter chiedere il prezzo del proprio obiettivo e pagarlo. Budget che la società bianconera non ha. Così serve la pazienza. Quasi sfumato Tomori dopo che Sergio Conceiçao lo ha rilanciato da titolare al centro della difesa del Milan che ha conquistato la Supercoppa, tre sono gli obiettivi principali di Cristiano Giuntoli: Ronald Araujo del Barcellona, David Hancko del Feyenoord e Antonio Silva del Benfica. In ordine alfabetico e, per quanto riguarda Araujo, anche di tempistica necessaria a chiudere l’operazione. Operazione, quella per il venticinquenne uruguaiano (dotato di passaporto spagnolo e dunque tesserabile dalla Juve che ha esaurito gli slot per gli extracomunitari), che la società bianconera vorrebbe chiudere in prestito con diritto di riscatto.

Le condizioni fisiche di Araujo

Un po’ perché vorrebbe concluderle tutte così, per risparmiare (ha ottenuto un no dal Lens per Kevin Danso, che però resta un papabile). Un po’ perché in questo modo potrebbe valutare le condizioni di Araujo, tornato in campo il 4 gennaio giocando 90 minuti e servendo un assist nel 4-0 blaugrana sul Barbastro in Coppa del Re, dopo sei mesi di stop per la lesione al tendine del bicipite femorale destro subita in Coppa America, che ha richiesto un intervento chirurgico. Proprio il lungo stop (peraltro in una carriera costellata da parecchi problemi muscolari), unito all’ascesa di Cubarsì e Garcia e al rendimento solido di Martinez, potrebbe togliere spazio ad Araujo (rimasto in panchina ieri in Supercoppa contro l’Athletic), che anche per questo sarebbe disposto a trasferirsi a Torino. Il Barcellona, alle prese con i noti problemi finanziari, risparmierebbe tre milioni netti di ingaggio per sei mesi e potrebbe poi incassare il riscatto in estate. Preferirebbe però, se decidesse di privarsi di Araujo (in scadenza nel 2026), cederlo a titolo definitivo o almeno con obbligo di riscatto. La Juve cercherà un’intesa in tempi più brevi possibile con il club blaugrana, impegnato a risolvere le questioni Dani Olmo e Pau Victor.

 

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Hancko, Antonio Silva e l'alternativa di Giuntoli

Ne servirà di più, di pazienza, per provare invece a strappare Hancko al Feyenoord o Antonio Silva al Benfica, operazioni difficilmente perfezionabili (ammesso che perfezionabili lo siano) prima degli ultimi giorni di mercato. Anche perché per convincere olandesi o portoghesi oltre alla pazienza serviranno soldi e subito: in questo senso sono stati chiari entrambi i club e non cambierà la situazione il fatto che sia Hancko sia Silva vorrebbero la Juve. Soldi che la società bianconera può soltanto recuperare da qualche cessione nei prossimi giorni. Non dovesse riuscirci, rimanderebbe a giugno l’assalto ad Hancko e virerebbe, come farebbe se non dovesse trovare un’intesa col Barcellona per Araujo, su un nome più abbordabile: Jakub Kiwior, che non sta trovando molto spazio nell’Arsenal e conosce l’Italia e Motta (era nel suo Spezia) o Renato Veiga del Chelsea.

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Urgenza e pazienza convivono forzatamente nel mercato della Juventus. Più che mai in difesa, ridotta all’osso dai gravi infortuni di Bremer e Cabal e dalla scelta di escludere Danilo, che ormai si allena a parte e tratta una risoluzione per accasarsi al Napoli. Fin qui l’urgenza, che però sarebbe possibile soddisfare soltanto avendo un budget tale da poter chiedere il prezzo del proprio obiettivo e pagarlo. Budget che la società bianconera non ha. Così serve la pazienza. Quasi sfumato Tomori dopo che Sergio Conceiçao lo ha rilanciato da titolare al centro della difesa del Milan che ha conquistato la Supercoppa, tre sono gli obiettivi principali di Cristiano Giuntoli: Ronald Araujo del Barcellona, David Hancko del Feyenoord e Antonio Silva del Benfica. In ordine alfabetico e, per quanto riguarda Araujo, anche di tempistica necessaria a chiudere l’operazione. Operazione, quella per il venticinquenne uruguaiano (dotato di passaporto spagnolo e dunque tesserabile dalla Juve che ha esaurito gli slot per gli extracomunitari), che la società bianconera vorrebbe chiudere in prestito con diritto di riscatto.

Le condizioni fisiche di Araujo

Un po’ perché vorrebbe concluderle tutte così, per risparmiare (ha ottenuto un no dal Lens per Kevin Danso, che però resta un papabile). Un po’ perché in questo modo potrebbe valutare le condizioni di Araujo, tornato in campo il 4 gennaio giocando 90 minuti e servendo un assist nel 4-0 blaugrana sul Barbastro in Coppa del Re, dopo sei mesi di stop per la lesione al tendine del bicipite femorale destro subita in Coppa America, che ha richiesto un intervento chirurgico. Proprio il lungo stop (peraltro in una carriera costellata da parecchi problemi muscolari), unito all’ascesa di Cubarsì e Garcia e al rendimento solido di Martinez, potrebbe togliere spazio ad Araujo (rimasto in panchina ieri in Supercoppa contro l’Athletic), che anche per questo sarebbe disposto a trasferirsi a Torino. Il Barcellona, alle prese con i noti problemi finanziari, risparmierebbe tre milioni netti di ingaggio per sei mesi e potrebbe poi incassare il riscatto in estate. Preferirebbe però, se decidesse di privarsi di Araujo (in scadenza nel 2026), cederlo a titolo definitivo o almeno con obbligo di riscatto. La Juve cercherà un’intesa in tempi più brevi possibile con il club blaugrana, impegnato a risolvere le questioni Dani Olmo e Pau Victor.

 

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