Cambiaso, che è successo all'inamovibile Juve. Tra Motta, caviglia e derby

L'esterno nel momento più difficile della stagione: cosa è cambiato e dove

L a caviglia, che ancora lo fa tribolare, ma anche la palla persa a Lecce, che è costata due punti in classifica alla Juventus, o la scivolata nel finale contro la Fiorentina, altri due punti gettati al vento. È un momento di difficoltà per Andrea Cambiaso, tra problemi fisici e morale a terra: era inamovibile fino a un mese fa, un tuttofare che Thiago Motta schierava dove era in emergenza (terzino, destro o sinistro, ma anche esterno alto) sapendo che il giocatore avrebbe svolto ovunque il suo compito, adesso è diventato una riserva, da mandare in campo nell’ultima mezz’ora, incrociando le dita affinché non commetta una leggerezza.

L'infortunio contro il Bologna

La svolta il 7 dicembre con il Bologna, l’ultima partita in cui parte titolare, quando va ko dopo appena 14 minuti: murando un tiro forte e da distanza ravvicinata di Ndoye, la palla impatta contro la sua caviglia, che si gira. Solo allora si viene a sapere che già una settimana prima aveva avuto problemi a Lecce, quando aveva dovuto ricorrere a una infiltrazione per scendere in campo, segnare il gol dell’1-0 e poi commettere quel clamoroso errore che aveva consentito il pareggio dei pugliesi. Cambiaso salta così il Manchester City in Champions, il Venezia in campionato e il Cagliari in Coppa Italia. Poi torna a disposizione, anche se la caviglia continua a essere dolorante.

 

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Motta, cos'è cambiato. E ora dilemma derby

Così tra una condizione fisica ancora precaria, che non garantisce la piena affidabilità, e un Weston McKennie che ormai si è calato nel ruolo di suo sostituito come terzino sinistro, Thiago Motta continua a preferirgli il texano. E a Cambiaso riserva tre panchine consecutive, Monza, Fiorentina e soprattutto il Milan in Supercoppa, quando l’azzurro pensava davvero di partire dal primo minuto pur stringendo i denti, invece si deve accontentare in queste tre gare di racimolare un’ottantina di minuti in campo da subentrato. Scelta tecnica, dice il tecnico italo-brasiliano, probabilmente perché in allenamento non vede Cambiaso ancora al meglio, ma il declassamento incide anche sull’umore del giocatore. Dopo Riad il dilemma si ripropone per il derby: chi farà il terzino sinistro contro la squadra di Vanoli? McKennie sembra ancora in vantaggio per coprire quella posizione, a meno che Cambiaso non convinca Thiago Motta a concedergli una chance. Caviglia permettendo.

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L a caviglia, che ancora lo fa tribolare, ma anche la palla persa a Lecce, che è costata due punti in classifica alla Juventus, o la scivolata nel finale contro la Fiorentina, altri due punti gettati al vento. È un momento di difficoltà per Andrea Cambiaso, tra problemi fisici e morale a terra: era inamovibile fino a un mese fa, un tuttofare che Thiago Motta schierava dove era in emergenza (terzino, destro o sinistro, ma anche esterno alto) sapendo che il giocatore avrebbe svolto ovunque il suo compito, adesso è diventato una riserva, da mandare in campo nell’ultima mezz’ora, incrociando le dita affinché non commetta una leggerezza.

L'infortunio contro il Bologna

La svolta il 7 dicembre con il Bologna, l’ultima partita in cui parte titolare, quando va ko dopo appena 14 minuti: murando un tiro forte e da distanza ravvicinata di Ndoye, la palla impatta contro la sua caviglia, che si gira. Solo allora si viene a sapere che già una settimana prima aveva avuto problemi a Lecce, quando aveva dovuto ricorrere a una infiltrazione per scendere in campo, segnare il gol dell’1-0 e poi commettere quel clamoroso errore che aveva consentito il pareggio dei pugliesi. Cambiaso salta così il Manchester City in Champions, il Venezia in campionato e il Cagliari in Coppa Italia. Poi torna a disposizione, anche se la caviglia continua a essere dolorante.

 

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